sabato 11 giugno 2016

La Stampa 11.6.16
Vegas e quel “divieto” che non c’è
Bruxelles smentisce il presidente Consob
La polemica sugli scenari probabilistici. Padoan: strumento utile
di Gianluca Paolucci

Non esiste una normativa europea che impedisce l’inserimento degli scenari probabilistici nei prospetti informativi per la vendita di prodotti finanziari destinati al pubblico dei risparmiatori. Secondo quanto ricostruito da La Stampa sentendo fonti legali e comunitarie, non troverebbe quindi fondamento l’affermazione del presidente della Consob Giuseppe Vegas dello scorso 7 giugno, secondo il quale «i regolatori nazionali non hanno il potere di imporre l’inserimento in via generale degli scenari nei documenti d’offerta di azioni e obbligazioni».
La polemica sugli scenari probabilistici - una rappresentazione estremamente sintetica delle probabilità di guadagno o perdita di un investimento - è nata dopo che domenica scorsa Report ha mostrato un documento interno della Consob del maggio 2011, dove «conformemente alle indicazioni fornite per le vie brevi dalla Signoria Vostra» (Vegas, ndr.), gli uffici della Consob «inviteranno gli emittenti a non inserire gli scenari di probabilità» nei prospetti. Nella sua replica, Vegas ha fatto riferimento al «quadro giuridico europeo», citando il Cesr, precursore dell’Esma (Autorità europea dei mercati finanziari) che però allora era un comitato puramente consultivo. È una linea che Vegas ribadisce da tempo. Durante un’audizione in Commissione finanze alla Camera, il 25 ottobre 2012, aveva detto infatti che «il corpus normativo europeo non consente di richiedere agli emittenti, in via generale, l’inserimento nella documentazione di offerta di elementi informativi non prescritti dalle disposizioni comunitarie». In quella occasione Vegas entra anche più in dettaglio: «Gli schemi di prospetto di derivazione comunitaria non prevedono il ricorso a scenari probabilistici. In ossequio al principio di massima armonizzazione, è esclusa la possibilità da parte di un’autorità nazionale di richiedere la rappresentazione del profilo di rischio/rendimento basata su scenari probabilistici».
«Non è così», si limita a dire un funzionario della Commissione europea: «La questione è complessa e sulla stampa italiana si è fatta anche confusione. In linea generale, non si può far risalire alle norme Ue una misura che va nella direzione opposta rispetto alla trasparenza nell’investimento».
Una comunicazione Consob del 2009, emessa durante la presidenza di Lamberto Cardia, contiene delle raccomandazioni per l’inserimento degli scenari su base volontaria.«Dal 2009 in avanti - spiega un avvocato di un importante studio legale - la normativa comunitaria sui prospetti, recepita nel Regolamento Emittenti emanato da Consob, ha subito vari cambiamenti, ma non ha espressamente vietato l’inserimento degli scenari probabilistici». Cosa che invece fa il regolamento Consob, fornendo una «gabbia» rigida dalla quale sono esclusi gli scenari.
In questi ultimi giorni, Vegas ha introdotto un elemento nuovo oltre al «corpus normativo» Ue. La «forte contrarietà» sull’inserimento degli scenari espressa dal mercato, ovvero banche e altri emittenti di titoli. Da più parti sono arrivate nei giorni richieste di dimissioni per Vegas. «Ho il massimo rispetto per le autorità indipendenti - ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan -. La conoscenza dei risparmiatori degli scenari probabilistici fa parte di quel set di informazioni di cui chi si appresta ad acquistare certi prodotti deve essere messo a conoscenza. Ma è anche vero che anche se messo a disposizione, un investitore spesso non dispone della capacità di interpretazione».