venerdì 10 giugno 2016

La Stampa 10.6.16
Il PD? troppo borghese
Ha perso voti alle ultime amministrative perché si è dimenticato di lavoratori e classe media. Per invertire la rotta serve un cambio al governo
di Mariagrazia Gazzato

Il Pd sta pagando la decisione di cancellare l’art. 18. Il cambiamento tanto propagandato dal premier è stato percepito dai lavoratori in un solo modo: il centrosinistra si è imborghesito. Guerini, vice segretario, dice che bisogna lavorare molto per riprendere i consensi dei lavoratori (che nell’ultima tornata elettorale hanno preferito il M5S) e, in generale, della cosiddetta classe media. Già, finora il Pd ha lavorato troppo poco o meglio ha lavorato contro i lavoratori, precarizzandoli ancora di più.
Sembrava Mary Poppins Virginia Raggi, quando a caldo ha commentato commossa: «È cambiato il vento». Probabilmente toccherà a lei guidare Roma. In molti (tra la folla di candidati), hanno tirato un sospiro di sollievo, hanno pensato: «Ora vediamo cosa sanno fare i grillini». Berlusconi ha accusato un malore da stress comprensibile dopo questa lunga maratona così, almeno, si tira fuori dalla mischia per qualche giorno. Con tanti auguri di pronta guarigione gli consiglierei un pausa più lunga.
Intanto l’Istat dice che l’Italia frena nella crescita, la ripresa va avanti, ma così moderatamente che sta rallentando. Siamo preoccupati, noi italiani, spendiamo poco, calano gli ordini alle imprese, calano le esportazioni, siamo in deflazione. Alla faccia delle promesse del pimpante Renzi degli esordi.
Padoan resta fiducioso (cos’altro può fare?), dice che andiamo meglio di altri Paesi. Ma se ci sarà la Brexit si prevedono gravi sconquassi.
Pietro Fassino ha commentato con la faccia da non vittoria che il partito dovrà fare una seria riflessione. Ma quante serie riflessioni non ha fatto in questi due anni? Non c’è da riflettere c’è solo da sfiduciare Renzi e il governo. Il referendum di ottobre sulle riforme più che la madre sta diventando, per Renzi, la matrigna di tutte le battaglie.