Il Sole 3.6.16
Madrid. Non accadeva dal 2010
Disoccupati, la Spagna scende sotto i 4 milioni
di Luca Veronese
Il
numero dei disoccupati è sceso in Spagna sotto i quattro milioni per la
prima volta negli ultimi sei anni. La ripresa spagnola continua a
rafforzarsi e potrebbe dare qualche vantaggio nella campagna elettorale a
Mariano Rajoy in vista delle elezioni del 26 giugno. «Per la prima
volta dal 2010 i disoccupati sono meno di quattro milioni. Il percorso
che abbiamo scelto è quello giusto. Continuiamo così», ha commentato il
premier conservatore su twitter. Nonostante i progressi del mercato del
lavoro il tasso di disoccupazione resta altissimo al 21%, il più elevato
in Europa se si esclude la Grecia. Mentre - secondo l’Ufficio nazionale
di statistica - il 28,6% degli spagnoli è a rischio di povertà ed
esclusione sociale.
Nel mese di maggio il numero complessivo di
spagnoli iscritti agli uffici di collocamento è sceso a a 3,89 milioni:
quasi 120mila in meno rispetto ad aprile. Un recupero senza precedenti
per lo stesso mese. E i risultati positivi si confermano anche se si
prende in considerazione il dato destagionalizzato. Del resto, a maggio,
tradizionalmente un mese favorevole per il mercato del lavoro, è
migliorato anche il dato sull’occupazione: secondo il ministero del
Lavoro, la previdenza sociale ha ricevuto l’iscrizione di 198mila
lavoratori raggiungendo così il totale di 17,7 milioni, un altro massimo
dal 2010. «Sono dati positivi per i cittadini spagnoli. Sono numeri da
rimarcare - ha detto il ministro spagnolo del Lavoro, Fatima Banez -
perché dimostrano che lo sforzo di tutta la società spagnola sta aprendo
una nuova era di occupazione e speranza. La Spagna sta andando avanti e
l’occupazione sta migliorando».
Nel primo trimestre dell’anno
l’economia spagnola è cresciuta dello 0,8% spinta soprattutto dai
consumi delle famiglie. La Spagna sta mantenendo un ritmo di ripresa
sostenuto e costante che solo a fine anno, secondo gli analisti,
potrebbe cominciare a calare gradualmente. Secondo la Commissione
europea, il Pil del Pese iberico dopo l’incremento del 3,2% raggiunto
nel 2015, dovrebbe aumentare del 2,6% quest’anno e del 2,5% nel 2017.
Più positive le stime del governo uscente che confida in una crescita
più solida anche per rimettere in ordine il bilancio pubblico.
Gli
ultimi sondaggi realizzati da Metroscopia per il quotidiano El Pais
segnalano una situazione ancora di stallo: il voto di fine giugno
potrebbe dunque modificare di poco gli equilibri tra i partiti che non
sono riusciti a formare una maggioranza e un governo negli ultimi sei
mesi. Il Partito popolare di Rajoy conquisterebbe il 29,9% dei consensi;
l’alleanza di sinistra tra Izquierda e gli indignati di Podemos
raggiungerebbe invece il 23,2% superando il Partito socialista al 20,2
per cento; mentre l’altro movimento nuovo, il centrista Ciudadanos,
otterrebbe il 15,5 per cento.
Rajoy di nuovo punta tutto sulla
ripresa economica e ha già promesso un taglio delle tasse sul reddito se
sarà confermato al governo. E questo nonostante il deficit pubblico sia
al 5,1% e il debito abbia superato il 100% del Pil.