giovedì 2 giugno 2016

Il Sole 2.6.16
Fact Checking
Lite sugli 80 euro, cosa prevede la legge sulla restituzione

È ancora polemica tra Governo e M5S sulla «restituzione degli 80 euro». Chi deve restituirlo e come, e per che ammontare? La risposta è nel decreto legge che due anni fa ha introdotto il bonus e nei dati Mef del 31 marzo scorso. Il bonus è riconosciuto ai dipendenti non incapienti (sotto gli 8mila euro) con un reddito complessivo fino a 24.000 euro. Oltre questo limite il credito decresce fino ad azzerarsi a 26mila euro. Il bonus è erogato in busta paga dal datore di lavoro con un tetto massimo di 80 euro mensili. Il meccanismo prevede che in sede di dichiarazione il contribuente ricalcoli i bonus spettante tenendo conto di tutti i redditi dichiarati. Se il bonus è maggiore di quello erogato il contribuente in dichiarazione potrà beneficiare della quota non ancora erogata, mentre se la quota spettante è inferiore all’erogato l’eccedenza viene recuperata sempre e solo in dichiarazione.
Dalle dichiarazioni 2015 emerge che sono stati oltre 1,6 milioni i beneficiari e 1,4milioni i soggetti con bonus da restituire (per un importo di 321 milioni sui 6,1 miliardi erogati). Oltre 2,8 milioni di soggetti hanno ricevuto, inoltre, un bonus superiore all'imposta netta dovuta. Ciò vuol dire, come spiegano dal Mef, che per questi soggetti il bonus ha rappresentato un vero e proprio trasferimento monetario per la parte eccedente l’imposta netta.
Sul fronte incapienti sono stati invece 204.775 i soggetti tenuti alla restituzione del bonus per un importo complessivo di 33 milioni pari all’1,8% dei contribuenti ammessi agli 80 euro.