mercoledì 29 giugno 2016

il manifesto 29.6.16
L’astensione dei giovani ha tradito Unidos Podemos
Un milione di voti in meno dovuto all'astensione dei potenziali elettori forti dei viola
Male il dato anche in molte città governate. Perdita imponente di voti a Madrid
di Simone Pieranni

MADRID Potrebbero essere stati i giovani tra i 18 e i 40 anni ad aver «tradito» Unidos Podemos. L’alta astensione in questa fascia di età, secondo alcune ricerche demoscopiche post voto, avrebbe provocato il «fracaso».
Questo eventuale dato oggettivo, naturalmente, non spiega di per sé «perché» una larga fascia di popolazione si sia astenuta, ma potrebbe mettere la dirigenza di Unidos Podemos sulla buona strada per esaminare quello che si presenta sicuramente come un «insieme» di cause. In attesa che la leadership viola ottenga i risultati della ricerca demoscopica che, stando a quanto comunicato subito dopo il voto, è stata richiesta a una società specializzata, le prime analisi sui movimenti del voto dicono alcune cose molto chiare che non coinvolgono solo la formazione di Pablo Iglesias.
Il Pp, ad esempio, ha fatto il pieno dei voti di Ciudadanos: secondo il report di Nc, una società di ricerche demoscopiche, i cui esiti sono stati pubblicati oggi da diversi quotidiani spagnoli, ben 400mila voti sarebbero traghettati dalla formazione arancione al Pp, spiegandone in parte il successo.
Tornando a Unidos Podemos, il punto di partenza è il seguente: i voti che mancano all’appello sono quasi un milione.
La politica, scriveva Lenin, «assomiglia più alla matematica superiore che alla matematica semplice» e la supposta «moltiplicazione» dei voti per l’alleanza tra Podemos e Izquierda Unida non solo non ha aumentato i voti il 26 giugno rispetto a sei mesi prima, ma li ha visti addirittura diminuire. Il 20 dicembre, più o meno, Podemos aveva preso 5 milioni di voti, Izquierda Unida quasi un milione.
Il 26 giugno, anziché produrre «almeno» 6 milioni di voti, la confluenza tra le due forze ha prodotto solo 5 milioni di voti (5.050.000). Quello che emerge dall’esame dei dati elettorali, in un’ottica macro, è una completa spaccatura della società spagnola: da una parte la popolazione compresa tra 18 e 40 anni, solitamente di sinistra e potenziale base elettorale di Unidos Podemos.
Dall’altra gli over 44 più affezionati al sistema bipartitico e quindi più inclini al voto tradizionale in Spagna: o popolari o socialisti. Stando alle prime ricerche quasi 800mila voti del milione mancante sarebbero dovuti all’astensione.
Si tratterebbe per lo più di giovani che – per più ragioni, sulle cui origini faranno bene ad indagare i dirigenti di Unidos Podemos – hanno deciso di non confermare la propria fedeltà a sinistra, rinunciando al voto. Del resto, come sottolineano gli esperti di flussi elettorali, l’astensione è esattamente il rischio più grande che corrono i partiti che pescano tra la popolazione più giovane.
È lì che si annidano i comportamenti più ondivaghi che spesso si esplicitano con un disinteresse nei confronti del voto e la tendenza a non recarsi alle urne almeno che non ci sia una forte spinta. Questo dato – del resto – sembra essere noto agli attivisti tanto di Podemos quanto di Izquierda Unida.
Nel dettaglio, poi, c’è un altro dettaglio che se non motiva l’assenza del milione di voti, consente di avere altri elementi per scorgere le cause dell’astensione: in tante zone dove Unidos Podemos governa, ha raccolto meno voti, molto meno voti, rispetto alle elezioni del 20 dicembre scorso. Potrebbe essere il risultato di una campagna percepita come «poco territoriale» e molto televisiva, un’accusa molto in voga in questi giorni sebbene la dirigenza di Unidos Podemos abbia ricordato l’impegno capillare nei mesi pre elettorali.
Ci sono poi altri dati a corollario di quelli più generali. Secondo Nc la maggioranza dei potenziali votanti di Unidos Podemos è molto legata alle tematiche «lavorative». Inutile dire che su questo tasto Iglesias e compagni non hanno granché spinto.
La componente «classista» è stata annacquata da una visione «patriottica» e interclassista che forse ha finito per giocare a svantaggio di motivazioni forti per il voto. I «se» sono tanti. Ma è indubbio che la campagna di Unidos Podemos ha spinto molto di più sulle questioni legate alla corruzione del Partito popolare in un’ottica «gentista» che alla fine non ha pagato rispetto a una certa fascia di potenziali elettori.
Secondo Nc, il 61% dell’elettorato di Podemos ritiene che l’assenza di lavoro sia il problema principale della Spagna. Importante – ai fini di una comprensione futura di quanto accaduto il 26 di giugno – anche un dato ulteriore: le «perdite» cittadine.
Solo a Madrid Podemos ha perso 105mila voti rispetto al 20 dicembre (in pratica semplificando, esattamente i voti ottenuti a dicembre da Izquierda Unida). Nelle città «del cambio» a guida viola, solo Ferrol (che tra l’altro è la città dove è nato Franco) ha visto aumentare i voti.
Un buon dato per la stampa di destra come la Razon che ieri ha attaccato fortemente la «retorica del cambiamento» su cui ha insistito molto Podemos in campagna elettorale.