il manifesto 10.6.16
Bassolino: «Il partito è nel burrone, va rifondato». Oggi l’assemblea
Amministrative Napoli. Dopo l'esclusione dai ballottaggi, le inchieste
L'ex governatore torna all'attacco
di Adriana Pollice
NAPOLI
Il giorno dopo l’inchiesta che ha coinvolto due esponenti Pd, Antonio
Bassolino torna a farsi sentire via social: «’Renzi intervenga con
determinazione, prima che il Pd precipiti in un burrone politico e
morale’. Questo post era un grido di dolore e di allarme sul Pd a
Napoli. È stato scritto prima delle liste, della campagna elettorale,
dei guai delle ultime ore. Purtroppo nel burrone il Pd è precipitato».
Il premier mercoledì sera in tv ha annunciato che entrerà nelle sedi del
partito con il lanciafiamme; lunedì – dopo la batosta alle comunali
partenopee (appena 11,64%) – ha comunicato che a Napoli il Pd sarà
commissariato subito dopo i ballottaggi. Per Bassolino non basta: «Per
rimetterlo in piedi si deve rifare tutto: commissariare il Pd
provinciale e regionale con persone autorevoli e fuori dalle rigide
correnti. Azzerare l’attuale tesseramento militarizzato e lottizzato.
Bisogna preparare un congresso di rifondazione. Bisogna dare al partito
un corpo (iscritti veri), una testa (un gruppo dirigente), un’anima.
Dobbiamo muoverci subito, con responsabilità e passione politica».
Alessandro Di Battista, dal blog di Beppe Grillo, attacca i dem: «Non
riescono a vincere neppure se imbrogliano. Il Pd a Napoli ha fatto
pacco, doppio pacco e contropaccotto. Renzi ha detto che andrà con il
lanciafiamme nelle sedi del suo partito, intanto ci sono entrati i
carabinieri con un mandato di perquisizione. Una beffa per il partito di
Renzi e di Verdini che anche a Napoli erano alleati».
Oggi
pomeriggio è prevista l’assemblea provinciale, all’ordine del giorno: le
amministrative; il turno di ballottaggio (da cui la candidata dem è
esclusa); varie ed eventuali. Nel terzo punto potrebbe rientrare la
discussione sulle tre inchieste del Pd di Napoli. La prima riguarda le
primarie per la scelta del candidato sindaco (senza la formulazione di
ipotesi di reato), nata dalla diffusione dei video di Fanpage con lo
scambio di monete da un euro ai seggi. Ieri è stato aperto un secondo
fascicolo, ancora dopo la diffusione del video di Fanpage, questa volta
girato domenica per le comunali con presunti passaggi di banconote e
materiale elettorale in diversi quartieri. Infine mercoledì la procura
partenopea, sezione reati contro la Pubblica amministrazione, ha
ordinato la perquisizione dei comitati elettorali e delle abitazioni di
due candidate dem, Anna Ulleto (eletta in Consiglio comunale con 2.263
voti) e Rosaria Giugliano (297 voti alla municipalità Mercato – Pendino)
indagate per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione
elettorale.
La procura ipotizza che Ulleto e Giugliano possano
aver ottenuto le preferenze in cambio di promesse di inserimento nel
programma Garanzia Giovani, finanziato dalla regione, dedicato ai
ragazzi tra i 15 e i 29 anni: 500 euro per tirocini formativi presso
aziende pubbliche e private per sei mesi, rinnovabili per altri sei.
Ulleto, vicepresidente della onlus Mondo Nuovo, aveva corso per il Pd
anche alle regionali, ottenendo 7.714 preferenze, non sufficienti per
entrare in consiglio. Ieri si è autosospesa dal partito. Dalle
abitazione e comitati elettorali sono stati sequestrati due computer e
una serie di documenti, tra cui elenchi che potrebbero contenere i nomi
di chi aveva promesso il proprio voto. Perquisizioni anche nei confronti
di altri tre indagati, di cui non sono noti i nomi, uno dei quali
avrebbe fatto parte dello staff delle candidate durante la campagna
elettorale. L’inchiesta è scaturita da intercettazioni telefoniche
nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli sulle attività dei clan
nella zona della Ferrovia.