Corriere Roma 7.6.16
Fassina: «Nessuna indicazione per Virginia»
di Maria Rosaria Spadaccino
Non
con Giachetti, ma neanche con la Raggi. Stefano Fassina, all’ indomani
di un risultato che considera «insoddisfacente», non pensa a dare alcuna
indicazione di voto ai suoi elettori. «Nessuno ha mai pensato di
chiedere alcunché. Non era nostra intenzione pensare ad un
apparentamento con qualcuno. Chi ha votato noi ha votato un progetto
politico molto diverso da quello di Giachetti, c’è una domanda di
discontinuità che noi abbiamo fatto bene a cogliere. E credo questo vada
tenuto in considerazione», spiega.
Si aspettava un consenso
maggiore, è evidente e non lo nasconde, anche se precisa, «siamo ancora
in una fase costituente, questo è il primo passo. Sinistra per Roma
diventerà un’ associazione che si muove per il progetto politico a cui
stiamo lavorando». Ringrazia tutti i candidati che «generosamente hanno
affrontato una campagna elettorale con minori risorse e minor attenzione
da parte dei media di altri partiti».
Domani annuncia un incontro
con tutti i candidati all’Altra economia di Testaccio, «un luogo che
sta diventando un nostro punto di riferimento. Sarà un’ assemblea per
fare il punto e condividere il futuro percorso comune». E seppure deluso
del risultato, spiega «se fossimo andati in coalizione con il Pd adesso
non saremmo sotto il 5 ma sotto il 2 per cento». E sul suo futuro in
aula Giulio Cesare precisa: «Rimango in consiglio comunale. L’ho già
detto e lo confermo». Ma nel frattempo l’ala di Sel, che fa riferimento,
tra gli altri, all’ex-presidente dell’ VIII municipio Andrea Catarci si
prepara ad un incontro con gli elettori, «per sapere qual è la loro
linea. Ci interessa più di quella dei non eletti».