Corriere Roma 7.6.16
Meloni: non voto né l’uno né l’altra
«Mai starei con il candidato di Renzi, nel M5S troppo pressapochismo»
Balzo di FdI e civica: «Pesiamo come il Pd. Forza Italia? Incomprensibile»
di Al. Cap.
Non
chiedetele indicazioni di voto: «Non potrei mai dare indicazioni per il
candidato di Renzi, ma anche nel Movimento Cinque Stelle ho visto
tanto, tanto pressapochismo. La verità è che Roma è allo stremo e che io
non metto la mia faccia per un’amministrazione che potrebbe non essere
abile. E comunque le indicazioni di voto non servono, i cittadini fanno
quello che vogliono...». Giorgia Meloni — quasi trentacinquemila
preferenze — il giorno dopo il voto, ripete che «nel centrodestra niente
sarà più come prima» — naturalmente, a Roma, si gioca la partita
nazionale — e anche che la scelta di Forza Italia di andare su Marchini è
stata «incomprensibile, a meno di non voler fare un favore al candidato
di Renzi...».
Ottimo il risultato delle liste collegate, con a
destra Storace che si ferma allo 0,6 (e scrive su Twitter «siamo andati
così male che almeno non abbiamo influito sul risultato di Meloni...»).
Dice Giorgia Meloni: «La scelta di Fi è stata incomprensibile, ben
sapendo quali fossero i dati. Evidentemente hanno centrato l’obiettivo
che volevano. Noi abbiamo sfiorato il miracolo. Abbiamo combattuto fino
all’ultimo voto, la campagna è stata entusiasmante e come dimostrano i
dati ci ha visto batterci fino all’ultimo. Non nego che arrivare così
vicino al ballottaggio e ad una possibile vittoria è un po’ come perdere
ai rigori la finale della Coppa del mondo». Grande soddisfazione per
Fratelli d’Italia: «La coalizione che mi sostiene ha preso rispetto le
scorse elezioni il 350 per cento in più. Fratelli d’Italia (dal 5,9 al
12, ndr) e la lista “con Giorgia” fanno quanto il Pd. Abbiamo fatto un
risultato straordinario, eravamo un po’ Davide contro Golia per il ruolo
del governo e per i sondaggi».
Certo, come lei dice in tv a
Maurizio Gasparri, «se fossimo andati compatti su Marchini non saremmo
arrivati al ballottaggio». E proprio a Gasparri dice che «sei stato il
primo a dirmi di non candidarmi». A lui chiede di ammettere «di aver
sbagliato con Marchini. Forse io ho fatto l’errore di aspettare due
settimane prima di decidere sulla mia candidatura per il fatto che ero
in gravidanza, chiedo perdono, ma è un errore meno grave del vostro».
Accusa media e sondaggisti: «I risultati di questa campagna sono stati
raccontati in maniera falsata. Purtroppo io l’avevo detto: nell’ultimo
dato sui sondaggi su Roma il servizio pubblico dice che nel centrodestra
Meloni e Marchini erano appaiati. Abbiamo fatto notare al tempo che
questo dato era impossibile. Posso capire che questo lo dica un partito
ma il fatto che lo faccia il servizio pubblico credo sia un problema. O
queste persone che fanno sondaggi non li sanno fare o lo fanno con dolo
per cercare di indirizzare gli italiani nel voto». Rampelli la incorona:
«Il nuovo centrodestra è nato e ha come punto di riferimento Giorgia
Meloni. Lo hanno fatto nascere i cittadini che hanno liberamente scelto
di sostenerla ignorando le indicazioni di Berlusconi. Il centrodestra
alternativo alla sinistra si può giocare le sue carte, mentre quello che
fa gli accordi con Renzi scompare tra le macerie».