mercoledì 8 giugno 2016

Corriere 8.6.16
Uccide moglie e figlio, poi si suicida Medico non accettava la separazione
Taranto, ha strangolato la compagna durante una lite e dopo ha sparato al bimbo di 4 anni
di Angela Balenzano

TARANTO Ammazza la moglie. Poi il figlio di quattro anni. Infine si toglie la vita. Tre momenti di follia che si sono consumati ieri sera in due luoghi diversi a Taranto. Il protagonista è Luigi Alfarano, medico di 50 anni, coordinatore dell’Ant (Associazione nazionale tumori) che ha prima assassinato la compagna, Federica De Luca, trentenne, nell’appartamento in città dove vivevano sin dal giorno in cui si erano sposati e poi — stando alla ricostruzione fatta da polizia e carabinieri fino a questo momento — è andato via con il figlioletto e una ventina di minuti dopo ha raggiunto una casa di campagna tra Pino di Lenne e Chiatona, nel territorio di Palagiano. Qui ha ucciso il figlio a colpi di pistola e qualche attimo dopo si è tolto la vita.
La coppia stava per scrivere la parola fine al loro matrimonio. Le pratiche erano già avviate. Ieri mattina però non si era presentata all’udienza programmata al Tribunale di Taranto proprio per discutere della separazione. Cosa sia accaduto in mattinata è ancora tutto da chiarire. C’è solo una certezza. Nel tardo pomeriggio il medico e sua moglie hanno avuto una discussione. Un litigio violento, probabilmente l’ennesimo in questo periodo di crisi coniugale e sfociato poi nel primo omicidio. Alfarano, secondo quanto stabilito dagli investigatori, ha aggredito e picchiato la moglie. Poi l’ha assassinata strangolandola. Il 50enne ha lasciato la donna in quell’appartamento in via Galera Montefusco ed è uscito di casa con il bambino. In auto hanno raggiunto una piccola casa di campagna in località Pino Di Lenne, tra Chiatona e Palagiano (usata qualche volta dalla famiglia per trascorrere qualche giorno di vacanza) e lì senza pietà avrebbe dato sfogo ai suoi ultimi momenti di follia. Sparando e uccidendo il bambino che, con ogni probabilità, poco prima aveva assistito alla morte della sua mamma. Dopo il secondo omicidio ha deciso di farla finita. Si è sparato. Ha utilizzato una Beretta 98 che deteneva regolarmente.
A dare l’allarme ieri sera sarebbe stata la mamma della giovane donna assassinata: era preoccupata perché nel pomeriggio la figlia non si era presentata presso lo studio legale dove avrebbe dovuto firmare alcune pratiche per formalizzare alcuni atti della separazione da Luigi Alfarano. Un passaggio importante che avrebbe dovuto dare inizio alle procedure per mettere fine al matrimonio della coppia. Dopo l’allarme sono scattate subito le operazioni delle forze dell’ordine per cercare di capire cosa fosse successo alla donna, recandosi nell’abitazione della coppia. È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per aprire l’appartamento al terzo piano di quella palazzina nel cuore di Taranto e lì poliziotti e carabinieri hanno trovato il cadavere della donna. Immediatamente sono state avviate le indagini per cercare il marito della donna e il figlio. Una situazione che sin dai primi istanti ha preoccupato gli inquirenti, soprattutto per l’assenza del bambino. Preoccupazioni che in tarda serata hanno trovato conferma. Quando in quella isolata casa di campagna a Palagiano sono stati trovati gli altri due corpi. Forse abbracciati.
Per tutta la notte le forze dell’ordine hanno eseguito sopralluoghi scientifici nei luoghi in cui si sono consumati i due omicidi e il suicidio contestualmente agli accertamenti medico-legali. Le indagini sono coordinati dal pubblico ministero Remo Epifani.
La ricostruzione dei fatti accaduti ieri sera è solo una prima fase delle indagini che riassumono un pomeriggio e una serata di follia. Ma ci sono ancora molto aspetti che devono essere chiariti. Nelle prossime ore gli inquirenti ascolteranno i familiari, i vicini di casa e i conoscenti della coppia .