martedì 7 giugno 2016

Corriere 7.6.16
Il Pd dimezza i voti, M5S li raddoppia
di Maria Egizia Fiaschetti Maria Rosaria Spadaccino

Lo studio dei voti di lista e delle preferenze offre spunti di approfondimento sul voto, così si conferma che il M5s ha fatto davvero il pieno: ha praticamente raddoppiato i voti rispetto alle Europee del 2014. Nelle comunali del «vento che cambia» - così Virginia Raggi all’indomani del primo turno che la vede in testa al 35,2% - sembrano lontani anni luce i tempi di «Mister preferenze» Samuele Piccolo, ex vice presidente dell’assemblea capitolina nell’era Alemanno: ad accreditarlo come il più votato del Campidoglio furono 12 mila romani (nel 2012, il consigliere Pdl finì agli arresti domiciliari assieme al padre Raffaele con le accuse di associazione a delinquere, finanziamento illecito ai partiti e appropriazione indebita).
Lunedì sera un dato è già abbastanza chiaro: nessun plebiscito ad personam. Torniamo al Movimento Cinque Stelle: il capolista Marcello De Vito - già candidato a sindaco di Roma nel 2013 e con una storia, seppur breve, in Aula Giulio Cesare - viaggia intorno ai 3 mila voti. Inseguono Paolo Ferrara (2.132 consensi) e Carlo Penna (1.439). Cifre che, per quanto possano lievitare, è difficile che si moltiplichino per quattro.
Invece il Pd ha dimezzato il suo bottino: aveva più di cinquecentomila voti alle Europee contro i poco più di 200mila presi domenica dalla lista Pd per Giachetti sindaco. Nella lista di Fratelli d’Italia, a raccogliere il maggior numero di preferenze sono i candidati con più esperienza sul territorio: dall’ex assessore ai Lavori pubblici con Alemanno, Fabrizio Ghera (2.215 preferenze) ad Andrea De Priamo, romano della Garbatella come Giorgia Meloni, ex presidente della commissione Ambiente e coordinatore locale di FdI (1.537), che stacca per un pugno di voti Francesco Figliomeni, ex assessore alle Politiche sociali e al Lavoro nel Comune di Civitavecchia (1.454). Anche in Forza Italia premia il radicamento sul territorio: fa incetta di voti, 1.681, Davide Bordoni, ex mini sindaco di Ostia e assessore al Commercio nella giunta Alemanno. Buona la perfomance di Antonio Gazzellone, ex delegato al Turismo (due consiliature fa) che raccoglie 715 voti.
Avanza di poco Alfio Marchini che nel 2013 aveva 114.169 preferenze ed ora ne ha conquistate 141.250. Nella stessa lista si attesta ai vertici con 2.509 preferenze Alessandro Onorato, già capogruppo nella scorsa tornata elettorale quando raccolse 4.100 voti
Nelle file di Sinistra per Roma - Fassina sindaco, svetta Sandro Medici, a quota 1.331. Lo storico mini sindaco di Cinecittà supera Gemma Azuni, seconda con 1.283 voti e Gianluca Peciola (1.021 preferenze). Se, in futuro, Stefano Fassina dovesse decidere di lasciare il consiglio comunale subentrerebbe lo stesso Medici. Nelle liste civica per Giachetti lo scrittore Marco Lodoli, che pure ha tanto raccontato Roma, si attesta su 291 preferenze, non troppo per un autore conosciuto. Ma a segnare un record negativo è un atleta, l’apneista Stefano Makula per 28 volte primatista mondiale della sua specialità, in lizza con la lista Storace per Marchini sindaco: un voto. A quanto pare il partito della disaffezione al voto ha davvero colpito tutti.