Corriere 6.6.16
Fisco
Pagare le tasse? A farlo sono solo la metà degli italiani
di Alberto Brambilla e Paolo Novati
A
guardare le dichiarazioni Irpef degli italiani vien da pensare
anzitutto che non siamo un Paese appartenente al G7 ma soprattutto che
finanziare il nostro generoso welfare potrebbe essere sempre più
difficile in futuro. Nel 2014, per intenderci, lo Stato ha speso per
pensioni, sanità e assistenza 439 miliardi; di questi circa 172,5
miliardi sono coperti da contributi sociali mentre il resto deve essere
finanziato con le imposte. Ma analizzando le dichiarazioni per scaglioni
di reddito, emerge che il 25% circa dei cittadini paga un’Irpef media
(addizionali comprese) di 54 euro l’anno mentre il 46% paga una imposta
media di 305 euro l’anno escludendo l’effetto bonus 80 euro.
Considerando che la spesa sanitaria pro capite è ammontata per il 2014 a
1.850 euro (112,7 miliardi in totale: fonte Agenas), solo per garantire
la sanità a questi 28 milioni (quasi la metà) di cittadini italiani,
occorrerà reperire 43,3 miliardi. Poi c’è tutto il resto: scuola,
sicurezza, strade, funzionamento della macchina pubblica e così via. Non
è certamente una situazione rosea; ma andiamo con ordine. Sulla base
dei dati diffusi dal Mef relativi alle dichiarazioni dei redditi 2014
presentate nel 2015, il Centro studi e ricerche di itinerari
previdenziali ha rielaborato una serie di indicatori. Nel dettaglio, dei
60.795.612 cittadini residenti al 31-12-2014 (12.994 in più rispetto al
2013) quelli che hanno fatto la dichiarazione dei redditi sono
40.716.548 (273.019 in meno rispetto al 2013 e 697.606 in meno sul
2012); di questi quelli che pagano almeno un euro di tasse sono solo
30,7 milioni. I redditi dichiarati ai fini Irpef tramite i modelli 770,
Unico e 730 ammontano a un totale di 817,264 miliardi di euro (810,757
nel 2013) con un incremento di circa lo 0,8%, che scende allo 0,4% se si
escludono i redditi relativi dell’abitazione principale. Su tali
redditi sono stati complessivamente versati ai fini Irpef 167,052
miliardi di euro (al lordo del bonus da 80 euro) di cui il 90,50% per
Irpef, il 6,81% per l’addizionale regionale (11,384 miliardi) e 4,483
miliardi di addizionale comunale (2,68%). Per calcolare l’Irpef pro
capite si è poi considerato il rapporto tra il numero dei dichiaranti
(40,716 milioni) e il numero di abitanti, per cui a ogni dichiarante
corrispondono 1,49 abitanti. Dalle elaborazioni emerge che: 1)
considerando che solo 30,7 milioni di cittadini su 60,8 milioni
presentano una dichiarazione dei redditi positiva, se ne deduce che
quasi la metà degli italiani non ha reddito, quindi è a carico di
qualcuno; e infatti il totale di coloro che dichiarano reddito nullo o
negativo è 694.480 mentre quelli fino a 7.500 euro annui (una media di
312 euro lordi/mese) sono 10.130.507, cioè il 24,88% del totale, e
corrispondono a 15.331.084 abitanti con un’Irpef media dichiarata pro
capite di 54 euro l’anno. 2) Tra i 7.500 e i 15.000 euro di reddito
annuo, contiamo 8.584.180 contribuenti (circa 12,8 milioni di abitanti)
che pagano una Irpef media di 601 euro. 3) Tra i 15.000 e i 20.000 euro
di reddito dichiarato troviamo 6,1 milioni di contribuenti (9,11 milioni
di abitanti) che pagano un’imposta media di 1.655 euro, sufficiente per
pagarsi al 90% la sanità. 4) Ricapitolando, i primi 18.714.687 di
contribuenti (pari al 45,96% del totale), di cui 6.821.730 pensionati,
dichiarano redditi da zero a 15.000 euro e quindi vivono con un reddito
medio mensile di poco superiore ai 600 euro lordi, meno di quello di
molti pensionati. Questi primi 18.714.687 di contribuenti a cui
corrispondono 27,9 milioni di abitanti, anche per via delle detrazioni,
pagano in media circa 305 euro l’anno e si suppone pochissimi contributi
sociali, con gravissime ripercussioni sia sull’attuale sistema
pensionistico sia sulla futura coesione sociale. 5) Ma chi paga l’Irpef?
Chi finanzia il welfare? Partendo dagli scaglioni più alti, con redditi
sopra i 300.000 € troviamo solo lo 0,08% dei contribuenti (poco più di
31 mila) che pagano però il 4,7% dell’Irpef; sopra i 200 mila euro, lo
0,19% che paga il 7,3% dell’Irpef. Con redditi lordi sopra i 100 mila
euro (meno di 52 mila netti) troviamo l’1,04% pari a 424.000
contribuenti che tuttavia pagano il 16,9% dell’Irpef; sommando a questi
contribuenti anche i titolari di redditi lordi da 55.000 otteniamo che
il 4,13% paga il 33,6% e considerando infine i redditi sopra i 35.000
euro lordi, l’11,28% paga il 52,5% di tutta l’Irpef. Considerando infine
l’effetto del Bonus da 80 euro di cui hanno fruito 11.291.064 di
contribuenti con redditi fino a 29.000 euro, per uno sgravio di 6,076
miliardi di euro, il totale Irpef versato diminuisce a 160,976 miliardi
di euro e l’imposta media pagata per queste fasce di reddito si riduce
da 54 euro a 40 per redditi fino a 7.500 euro, da 601 euro a 451 per
quelli da 7.500 a 15.000 euro e da 1.665 euro a 1.469 per redditi da
15.000 a 20.000 euro. Chi pagherà i 45,3 i miliardi di euro per coprire i
costi del servizio sanitario e i 93 miliardi circa della spesa per
assistenza? Come si potranno pagare le pensioni agli oltre 10 milioni di
soggetti che non dichiarando nulla ai fini Irpef ovviamente sono anche
privi di contribuzione ?
Centro studi e ricerche itinerari previdenziali