Corriere 4.6.16
«La Chiesa si deve immischiare nella politica»
di Luigi Accattoli
«Vi
è l’adagio che la Chiesa non debba immischiarsi in politica, ma la
Chiesa deve immischiarsi nella grande politica, perché – cito Paolo VI –
la politica è una delle forme più alte della carità»: l’ha detto il
Papa parlando ieri pomeriggio a un convegno di magistrati su «tratta di
esseri umani e criminalità organizzata» invitati in Vaticano
dall’Accademia delle Scienze sociali. «La Chiesa — ha detto ancora —
deve impegnarsi per essere fedele alle persone, e ancora di più quando
si toccano le piaghe e le sofferenze più drammatiche». Questo per
Francesco è sicuramente il caso della tratta delle persone, del
narcotraffico, della prostituzione, del traffico di organi che erano i
temi del convegno e che — ha detto — sono «crimini contro l’umanità che
debbono essere riconosciuti come tali da tutti i leader politici,
sociali e religiosi nel mondo». Bergoglio ha lodato l’impegno di tanti
magistrati nel perseguire le moderne schiavitù: «So che subite minacce e
condizionamenti da tante parti. So che oggi essere procuratori, essere
pubblici ministeri, è rischiare la vita e questo mi fa essere
riconoscente del coraggio di alcuni di voi, che vogliono andare avanti,
rimanendo liberi. Senza questa libertà, il potere giudiziario si
corrompe e genera corruzione». Quello in corso in Vaticano è il terzo
convegno sul tema: sono appuntamenti voluti personalmente da Francesco,
perché tratta di vite e corruzione sono «i mali più grandi
dell’umanità».