Corriere 3.6.16
«Madre surrogata? La troviamo noi» La promessa (illegale) dell’agenzia Usa
Una giornata in incognito in un hotel romano: l’incontro, i colloqui, i moduli da firmare
di Monica Ricci Sargentini
L’appuntamento
è all’una a Palazzo Montemartini, un albergo a 5 stelle proprio di
fronte alla stazione Termini. Mario Caballero, direttore e fondatore
dell’agenzia per la maternità surrogata Extraordinary Conceptions , è
arrivato apposta da San Diego in California per incontrare le coppie che
vogliono ricorrere all’utero in affitto. Una pratica vietata dalla
legge 40 che punisce con la reclusione fino a due anni «chiunque
realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità».
«Sono
qui - dice — perché voglio aiutarvi ad ottenere quello che volete nel
minor tempo possibile e al prezzo più economico. Vogliamo avere più
clienti in Italia. Per questo sto anche girando un documentario con il
producer italiano Stand by me ».
In tutto siamo cinque coppie,
tutte eterosessuali. Ma altre ne arriveranno. La lista della tappa
romana ne conta più di una decina. Oltre agli appuntamenti previsti per
domani a Firenze, sabato e domenica a Milano. Caballero rompe il
ghiaccio raccontando la sua storia personale: «Mia moglie si è
sottoposta a 7 inseminazioni artificiali e 13 fecondazioni in vitro.
Abbiamo speso 300mila dollari e buttato via otto anni prima di avere due
gemelli con una madre surrogata». E qui evoca Dio: «Una gravidanza
extrauterina è stato il segnale mandato dal Signore per dirci che
dovevamo cambiare strada». Capelli brizzolati e spettinati, camicia a
righe e giacca, Caballero ci tiene a stabilire con noi un contatto
emotivo. «Interrompetemi quando volete — dice —, non voglio che usciate
di qui con dei dubbi».
Ma sul fronte legale tentenna e cerca di
svicolare. «Qui in Italia questa pratica è vietata, cosa ci garantisce
che potremo registrare il figlio come nostro?» chiede uno dei mariti.
«Ci sono tre avvocati italiani che si occupano di tutto — assicura —, in
10 anni non abbiamo mai avuto un problema. Giusto qualche giorno fa è
tornata qui a Roma una donna che ha avuto due gemelli. E poi c’è
quell’italiano.Come si chiama... Aspettate un attimo». Mario si ferma,
va nell’altra stanza e riappare con un block notes. «Nichi Vendula»
esclama trionfante. «Ah sì Vendola» lo correggiamo. «Ecco sì Vendola lui
ha avuto un maschietto e ora è qui a Roma. Felice». Inutile parlare di
stepchild adoption e spiegare che non sarà così automatico per
l’aspirante madre essere registrata come tale dato che per la legge
italiana il figlio è di chi lo partorisce e non di chi lo commissiona.
A
questo punto Caballero tira fuori una mappa degli Stati Uniti d’America
e cerca di aprirla, in modo un po’ maldestro, sulla parete di fronte a
noi. Punta il dito sulla costa est e annuncia trionfante che
Extraordinary Conceptions ha aperto un nuovo ufficio proprio per noi
europei. Dove? «In Carolina del Nord perché la California — ci spiega — è
invasa dai cinesi che stanno facendo levitare i prezzi. Prendono anche
tre surrogate contemporaneamente per avere quattro o cinque figli alla
volta. Li vogliono tutti rigorosamente maschi». «Ma cosa ci fanno con
tutti questi bambini? Non avete pensato che potrebbero poi venderli?»
chiede una donna stupita. «Assolutamente no, noi incontriamo tutte le
coppie, se non ci piacciono le scartiamo. Per esempio a un uomo che
aveva 93 anni abbiamo detto di no».
E le madri surrogate? Chi ci
assicura che non cambieranno idea? «No, una volta firmato il contratto —
dice — non è possibile. Alla portatrice facciamo anche fare un test
psicologico che attesta che è sana di mente così non può appellarsi a un
giudice e dire che non sapeva quello che faceva». Per tutta la
gravidanza le madri vengono seguite da una psicologa «perché devono
capire — spiega Caballero — che questo è un business, non devono essere
emotive devono pensare al business. Io glielo dico sempre».
A noi
non resta che andare su sito dell’agenzia, scegliere la potenziale madre
surrogata e la donatrice. Poi si redige il contratto e «allora, solo
allora — ci tiene a precisare Caballero dovrete pagare una prima rata».
Quanto costa in totale il percorso? «Io non parlo mai di soldi però
rispetto ai cinesi vi faccio pagare 15mila dollari in meno». Perché? «Ve
l’ho detto! Vogliamo espandere il business qui in Italia». Tornati in
redazione i conti li facciamo noi: tra i 130mila e i 160mila dollari da
pagare in quattro rate al netto dei regali previsti per le madri
surrogate: da una serie di massaggi (2mila dollari) a un viaggio per
tutta la famiglia della gestante( dollari). «Perché la surrogata deve
ricevere tante attenzioni — precisa Caballero — e a ogni progresso della
gravidanza una somma di denaro».
Monica Ricci Sargentini
L’appuntamento
è all’una a Palazzo Montemartini, un albergo a 5 stelle proprio di
fronte alla stazione Termini. Mario Caballero, direttore e fondatore
dell’agenzia per la maternità surrogata Extraordinary Conceptions , è
arrivato apposta da San Diego in California per incontrare le coppie che
vogliono ricorrere all’utero in affitto. Una pratica vietata dalla
legge 40 che punisce con la reclusione fino a due anni «chiunque
realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità».
«Sono
qui - dice — perché voglio aiutarvi ad ottenere quello che volete nel
minor tempo possibile e al prezzo più economico. Vogliamo avere più
clienti in Italia. Per questo sto anche girando un documentario con il
producer italiano Stand by me ».
In tutto siamo cinque coppie,
tutte eterosessuali. Ma altre ne arriveranno. La lista della tappa
romana ne conta più di una decina. Oltre agli appuntamenti previsti per
domani a Firenze, sabato e domenica a Milano. Caballero rompe il
ghiaccio raccontando la sua storia personale: «Mia moglie si è
sottoposta a 7 inseminazioni artificiali e 13 fecondazioni in vitro.
Abbiamo speso 300mila dollari e buttato via otto anni prima di avere due
gemelli con una madre surrogata». E qui evoca Dio: «Una gravidanza
extrauterina è stato il segnale mandato dal Signore per dirci che
dovevamo cambiare strada». Capelli brizzolati e spettinati, camicia a
righe e giacca, Caballero ci tiene a stabilire con noi un contatto
emotivo. «Interrompetemi quando volete — dice —, non voglio che usciate
di qui con dei dubbi».
Ma sul fronte legale tentenna e cerca di
svicolare. «Qui in Italia questa pratica è vietata, cosa ci garantisce
che potremo registrare il figlio come nostro?» chiede uno dei mariti.
«Ci sono tre avvocati italiani che si occupano di tutto — assicura —, in
10 anni non abbiamo mai avuto un problema. Giusto qualche giorno fa è
tornata qui a Roma una donna che ha avuto due gemelli. E poi c’è
quell’italiano.Come si chiama... Aspettate un attimo». Mario si ferma,
va nell’altra stanza e riappare con un block notes. «Nichi Vendula»
esclama trionfante. «Ah sì Vendola» lo correggiamo. «Ecco sì Vendola lui
ha avuto un maschietto e ora è qui a Roma. Felice». Inutile parlare di
stepchild adoption e spiegare che non sarà così automatico per
l’aspirante madre essere registrata come tale dato che per la legge
italiana il figlio è di chi lo partorisce e non di chi lo commissiona.
A
questo punto Caballero tira fuori una mappa degli Stati Uniti d’America
e cerca di aprirla, in modo un po’ maldestro, sulla parete di fronte a
noi. Punta il dito sulla costa est e annuncia trionfante che
Extraordinary Conceptions ha aperto un nuovo ufficio proprio per noi
europei. Dove? «In Carolina del Nord perché la California — ci spiega — è
invasa dai cinesi che stanno facendo levitare i prezzi. Prendono anche
tre surrogate contemporaneamente per avere quattro o cinque figli alla
volta. Li vogliono tutti rigorosamente maschi». «Ma cosa ci fanno con
tutti questi bambini? Non avete pensato che potrebbero poi venderli?»
chiede una donna stupita. «Assolutamente no, noi incontriamo tutte le
coppie, se non ci piacciono le scartiamo. Per esempio a un uomo che
aveva 93 anni abbiamo detto di no».
E le madri surrogate? Chi ci
assicura che non cambieranno idea? «No, una volta firmato il contratto —
dice — non è possibile. Alla portatrice facciamo anche fare un test
psicologico che attesta che è sana di mente così non può appellarsi a un
giudice e dire che non sapeva quello che faceva». Per tutta la
gravidanza le madri vengono seguite da una psicologa «perché devono
capire — spiega Caballero — che questo è un business, non devono essere
emotive devono pensare al business. Io glielo dico sempre».
A noi
non resta che andare su sito dell’agenzia, scegliere la potenziale madre
surrogata e la donatrice. Poi si redige il contratto e «allora, solo
allora — ci tiene a precisare Caballero dovrete pagare una prima rata».
Quanto costa in totale il percorso? «Io non parlo mai di soldi però
rispetto ai cinesi vi faccio pagare 15mila dollari in meno». Perché? «Ve
l’ho detto! Vogliamo espandere il business qui in Italia». Tornati in
redazione i conti li facciamo noi: tra i 130mila e i 160mila dollari da
pagare in quattro rate al netto dei regali previsti per le madri
surrogate: da una serie di massaggi (2mila dollari) a un viaggio per
tutta la famiglia della gestante( dollari). «Perché la surrogata deve
ricevere tante attenzioni — precisa Caballero — e a ogni progresso della
gravidanza una somma di denaro».