Corriere 16.6.16
Roma
Elezioni nel caos Sono «spariti» trentamila voti
di Fulvio Fiano
Procura al lavoro: 40 sezioni senza risultato In discussione la composizione dell’Aula
Il
dato definitivo sul primo turno delle amministrative è che 30mila voti
sono definitivamente andati persi chissà dove, chissà come, chissà per
colpa di chi. E toccherà alla procura chiarirlo. Quaranta sezioni
vengono chiuse senza fornire uno scrutinio al dato generale. Trentamila
romani privati del diritto di esprimere la propria preferenza. Una
macchia senza precedenti sul voto nella Capitale, che getta un’ombra di
ricorsi e inchieste a tre giorni dal ballottaggio.
Chiariamo
subito: la sostanza dello spoglio che promuove al secondo turno Virginia
Raggi e Roberto Giachetti non è in discussione. La candidata di M5S ha
ottenuto 130mila voti in più del rivale del Pd (453mila contro 320
mila), che a sua volta ne ha presi quasi 60mila più della terza
classificata, Giorgia Meloni di Fdi (265mila preferenze per lei). Anche
attribuendo per intero le 30mila schede mancanti a uno dei due
inseguitori, la classifica dei più votati non muterebbe. Ma quello che
cambierebbe è il decisivo conteggio dei seggi per il consiglio comunale,
che si basa sullo spoglio del primo turno.
I magistrati addetti
al controllo negli uffici elettorali allestiti nella ex Fiera di Roma
hanno gettato la spugna, non potendo far altro che prendere atto
dell’incredibile irregolarità. La situazione di estremo caos sulla quale
si è provato a intervenire commissariando i seggi e ricontando le
schede, non è più recuperabile. Cinquanta sezioni su 2600 avevano
fornito verbali incompleti all’indomani del voto al primo turno, solo
dieci di questi casi sono stati «sanati». Nel dettaglio: 32 sezioni
hanno fornito verbali in cui risultano a zero tutti i conteggi. Il dato
di altre otto sezioni è oggi sub iudice per una serie di irregolarità,
gravi, riscontate (verbali incompleti, schede mancanti, conteggi che
danno dati sballati). Calcolando circa 700 elettori a sezione, fanno
circa 30mila voti spariti.
Un caso sul quale la procura andrà a
verificare eventuali aspetti penali e che Barbara Saltamartini,
coordinatrice della lista «Noi con Salvini» a sostegno di Giorgia
Meloni, ha intenzione di portare all’attenzione del parlamento con una
interrogazione che chiama in causa il ministro dell’Interno Angelino
Alfano. La risposta indiretta del Viminale arriva dal question time alla
Camera: «Le situazioni critiche sembrano riferibili a varie cause,
comprese l’inesperienza dei componenti dei seggi e la stanchezza
accusata al momento dello scrutinio dai presidenti». Molte segnalazioni
in questo senso sono arrivate sin da subito, complici i tempi stretti
per lo spoglio.
Discorso diverso per le schede rosa dei 14
Municipi andati alle urne (manca Ostia, commissariata). Tutti sono
andati al ballottaggio, spesso con poche centinaia di voti a separare i
due sfidanti. Nelle 40 sezioni «fantasma» le verifiche sono ancora in
corso. Ma c’è un ulteriore caso nel II municipio, dove irregolarità
sarebbero emerse in 21 sezioni su 150 e secondo Noi per Salvini mancano
nei verbali almeno 870 voti per il candidato Signorini, estromesso dal
ballottaggio per 1000 preferenze. È già partito un ricorso d’urgenza al
Tar, che oggi comunicherà l’eventuale sospensione.