Repubblica Cult 8.5.16
Tutte le affinità tra le monete e i quanti
di Piergiorgio Odifreddi
Mario
Draghi ha annunciato di voler eliminare dalla circolazione i biglietti
da 500 euro. La decisione di quali debbano essere la massima e la minima
denominazione della moneta è ovviamente convenzionale, benché la scelta
sia dettata da motivazioni di vario genere. Ma ricorda il modo in cui
Max Planck arrivò alla meccanica quantistica nel 1900.
Egli
infatti paragonò un forno che emette energia equamente distribuita in
tutte le possibili lunghezze d’onda a un debitore che deve restituire
una certa somma, ad esempio 500 euro, in tutte le possibili
denominazioni: un biglietto da 500 euro, cinque da 100, cinquanta da 10,
via via fino a 500 monete da un euro, 5.000 da dieci centesimi e 50.000
da un centesimo. Denominazioni maggiori di 500 euro, anche se
esistessero, non costituirebbero un problema, perché sono troppo grandi
per la somma in questione. Ma ogni denominazione minore obbligherebbe il
debitore a pagare altri 500 euro, e la mancanza di un limite alle
piccole denominazioni (millesimi, decimillesimi, eccetera) porterebbe
alla catastrofe della bancarotta. Planck suppose che esistesse un quanto
d’azione analogo al centesimo: una denominazione molto piccola, ma non
nulla, oltre la quale non si può dividere l’energia. La meccanica
quantistica nacque dalla scoperta che bisogna mettere un limite alle
piccole denominazioni della moneta, e non a quelle grandi.