Repubblica Cult 8.5.16
Perché la moneta unica ha tradito l’Europa
Gli
 articoli di Luciano Gallino pubblicati su Repubblica e un testo inedito
 che spiega come l’uscita dall’Euro possa essere una scelta progressista
 e non populista
di Paolo Griseri
Uscire 
dall’euro per abbandonare le ricette neoliberiste che lo hanno governato
 negli ultimi anni. Uscire dall’euro ma non rinunciare all’idea di 
Europa. Dunque rimanere nella Ue riprendendo la nostra moneta nazionale 
per tornare ad essere liberi nelle scelte politiche ed economiche. Il 
saggio di Luciano Gallino che conclude la raccolta dei suoi articoli 
comparsi su Repubblica è un testo inedito, scritto un mese prima della 
scomparsa del professore. Una sorta di testamento intellettuale dunque, 
il tentativo di ragionare con lucida e spietata semplicità su quello che
 a sinistra è rimasto un tabù per molti anni prima che la crisi greca 
mescolasse definitivamene le carte in tavola. L’idea cioè che si potesse
 uscire dalla moneta unica in nome di una posizione né nazionalista né 
populista ma anzi progressista, per essere più aderenti all’idea 
orginaria dei padri fondatori dell’Europa, non certo per rifiutarla. Una
 posizione che si porta implicitamente dietro l’affermazione del 
tradimento dello spirito originario della costruzione europea.
Negli
 articoli che precedono l’inedito e che sono già stati pubblicati, 
Gallino ricostruisce la genesi di quel tradimento. Che non deriva solo 
dal pervasivo diffondersi dell’ideologia neoliberista di quà e di là 
dell’Atlantico ma anche dalla scelta di trasferire il debito dai privati
 e dalle banche agli Stati e dalla folgorante vittoria tedesca nelle 
trattative per stabilire il valore dell’euro, una moneta, sostiene 
Gallino, «costruita a misura di marco». Premesse che non facevano 
prevedere nulla di buono. Gallino arriva addirittura a citare la fosca e
 purtroppo azzeccata previsione del giovane Keynes sulle conseguenze 
disastrose per l’intera Europa del trattato di pace vessatorio per i 
tedeschi che concluse la prima guerra mondiale. Se quel giudizio valeva 
allora per la Germania perché non avrebbe dovuto valere nel 2013 per la 
Grecia prona di fronte ai dettami della Troika?
Oggi, a pochi mesi
 di distanza dal saggio di Gallino, l’idea che si possa tornare indietro
 nella costruzione progressiva dell’Europa sta diventando di stringente 
attualità. In Gran Bretagna, dove l’adesione all’eurozona non è mai 
stata accettata, un referendum propone ora di uscire addirittura 
dall’Unione. Così, ancora una volta, le proposte di Gallino che a prima 
vista apparivano non di rado radicali, si dimostrano in realtà animate 
da un insospettato riformismo di fondo. Solo chi ha seguito negli anni 
il professore sa che quella del riformismo radicale non è una scoperta 
tardiva ma è stata la cifra della sua attività di studioso. Il saggio di
 Gallino si presenta come un vero e proprio manuale giuridico per capire
 quali sono le leggi e gli articoli che possono consentire il recesso 
dall’euro. Questione che non basta il ritorno alla normalità dello 
spread a considerare definitivamente archiviata.
COME (E PERCHÉ) USCIRE DALL’EURO di Luciano Gallino LATERZA PAGG. 202, EURO 15
 
