Repubblica 9.5.16
Valerio Fracassi
“Sulla Costituzione impossibile prevedere divieti di espressione”
intervista Liana Milella
ROMA. «Liberi di esprimersi». Valerio Fracassi, capogruppo di Area al Csm, non vede divieti.
Tra Spataro e Legnini lei dove si colloca?
«Rispondo
sui contenuti più che sugli schieramenti. Tutti i magistrati hanno
diritto di esprimersi. Il referendum attiene all’assetto costituzionale
dello Stato per cui questo diritto è ancora più evidente».
Un suo collega può iscriversi a un comitato e partecipare alle manifestazioni?
«A
mio avviso sì. Lo ripeto, il referendum riguarda la Costituzione. Ma
anche volendolo caricare di ulteriori significati si tratta di una
valutazione di opportunità che va rimessa ai singoli magistrati o alle
libere associazioni di magistrati, ma resta una condotta del tutto
legittima».
Legnini dice che i comitati sono espressione di un partito, quindi una toga dovrebbe starne lontano.
«Mi
pare che Legnini abbia parlato di valutazioni di opportunità rimesse
all’Anm. Io ribadisco che si tratta di comportamenti legittimi, la cui
opportunità va valutata dagli interessati».
Nessun codice del Csm o dell’Anm può vietarla?
«Un
divieto per i magistrati è impossibile. Perché fa parte della libertà
di espressione e di partecipazione a un referendum che riguarda
l’assetto costituzionale».
Perché il problema si pone con la riforma Renzi, mentre non si era posto nel 2006 con quella di Berlusconi?
«Infatti per me non si pone neanche adesso».
Se il Csm discute un codice di comportamento può escludere per i suoi componenti attività come questa?
«Ne
discuteremo, ma posso escludere limitazioni alla possibilità di
esprimere il proprio pensiero. Quanto al fatto di partecipare alla
campagna elettorale referendaria ne parleremo. Per quanto mi riguarda ho
qualche perplessità. In ogni caso Area non vi parteciperà come gruppo».