Repubblica 7.5.16
Platì, la rinuncia della candidata Pd “Vince la ‘ndrangheta”
Anna Rita Leonardi era stata presentata alla Leopolda come il volto nuovo della politica
di Giuseppe Baldessarro Alessia Candito
REGGIO
CALABRIA. «Non c’erano le condizioni, non era possibile andare avanti,
ma sono contenta del lavoro svolto sul territorio e per il territorio».
Fine della favola. Anna Rita Leonardi ha rinunciato alla candidatura a
sindaco di Platì. Il Pd, a prescindere dalle buone intenzione di una
parte del partito, è andato a sbattere. Non ci saranno candidati neppure
a San Luca e a Rosarno. Nei comuni dove regna la ‘ndrangheta, il
Partito democratico ha rinunciato. Gli elettori dei comuni a rischio non
troveranno il simbolo del Pd sulla scheda, né liste civiche ad esso
collegate.
A Platì ci aveva provato Anna Rita Leonardi, giovane
dirigente di Reggio Calabria, ben vista a Roma. Si era proposta lo
scorso anno quando per l’ennesima volta nessuno aveva presentato
candidature. Ieri però a poche ore dalla presentazione delle liste ha
annunciato su Facebook il suo ritiro: «Non ho mai ricevuto minacce o
intimidazioni, ma c’è una parte del paese che mi ha platealmente
boicottata. Probabilmente un anno di lavoro è troppo poco per una realtà
come Platì».
Alla fine, l’ottimismo con cui a dicembre dal palco
della Leopolda, Leonardi aveva ribadito il suo impegno, con la
benedizione di Matteo Renzi, non è servito a mettere insieme una lista
sia «per i criteri rigidissimi che abbiamo adottato», sia – ammette -
«per la mancanza di coinvolgimento del paese». Per un anno, si lascia
scappare l’ex aspirante sindaco, «per molti sono stata la scolaretta di
Renzi, la colonizzatrice, l’estranea ». In paese, la sua candidatura non
ha insomma fatto breccia. Quattro giovani di una frazione Cirella di
Platì, avevano dato la loro disponibilità, ma non è bastato. «Forse
sarebbe stata anche una forzatura, come chiedere di impegnarsi a
candidati esterni al paese», continua Leonardi. Eppure, il tentativo era
stato fatto.
Qualche settimana fa, il segretario regionale
Ernesto Magorno aveva convocato i vertici del reggino chiedendo nomi e
impegni per Platì. Musica per sordi. La verità è che anche nel partito
calabrese, la candidatura di Leonardi non ha sfondato. Lo stop
all’avventura elettorale è arrivato dopo una riunione romana con Magorno
e il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Alla Leonardi è stato
detto chiaramente che il partito ritiene inopportuno investire nel
piccolo paese aspromontano, anche alla luce del fatto che un anno di
lavoro non era servito a comporre una squadra di dodici persone da
candidare. Magorno ieri non ha commentato, ma è Mario Valente, numero
uno dei Giovani democratici a dar voce a quello che tanti non dicono:
«La candidatura della Leonardi è stata un errore. Non funziona, devono
essere i platiesi a riprendersi Platì».
Al momento però, sembra
che nessuno sia intenzionato a farlo. Ilaria Mittiga, figlia dell’ex
sindaco Francesco, mandato a casa dallo scioglimento del Comune per
mafia, ha annunciato la sua candidatura. Dovrebbe arrivare oggi. Se così
non fosse Platì rischia di dover continuare ad affidarsi ai prefetti,
come avviene quasi ininterrottamente dal 2003.
Capitolo a parte è
quello di Rosarno. Qui sono state le lotte interne al Pd cittadino a far
saltare il banco. Il partito dopo il commissariamento delle scorse
settimane sperava nella candidatura dell’ex sindaco Elisabetta Tripodi,
divenuta simbolo della lotta alla ‘ndrangheta. Tuttavia a Rosarno dice
l’ex primo cittadino che ancora vive sotto scorta per le minacce
ricevute un paio di anni fa: «Mi sono sentita appoggiata solo quando il
circolo cittadino è stato commissariato». Insomma un altro buco
nell’acqua, così si sfideranno due candidati del centrodestra. A far
saltare una nuova candidatura della Tripodi è stata una fronda interna,
che ha tentato «un’alleanza innaturale e non concordata con la destra». A
San Luca invece, qualche blando tentativo di presentare una propria
squadra il Pd lo ha fatto. Sollecitati da due storici attivisti della
zona, i vertici regionali e provinciali avevano vagliato una possibile
lista. Poi ha deciso di lasciar perdere.