Repubblica 5.5.16
Utero in affitto, si media niente reato universale sconfitti gli ultrà cattolici
Passano con un compromesso le mozioni Pd, Ncd e M5S e spianano la strada al via libera sulle Unioni civili
di Carmelo Lopapa
ROMA.
L’utero in affitto in Italia non viene messo al bando, anche perché già
vietato dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. Ma non passa
nemmeno l’invito al governo a trasformare la pratica, diffusa in diversi
paesi, in reato internazionale, come alcuni cattolici e l’ala destra di
Montecitorio avevano proposto. Dopo ore di dibattito su un ventaglio di
mozioni proposte da quasi tutti i gruppi, alla Camera passa una sorta
di grande compromesso. Lo siglano soprattutto Pd e centristi di Ncd,
all’interno della maggioranza.
Le loro mozioni di “mediazione”
vengono approvate entrambe col sostegno congiunto. E questo finisce con
lo spianare la strada (già in discesa) del voto finale sulle Unioni
civili con annessa fiducia, in calendario per il 12 maggio. Disco verde
anche per quelle dei Cinque stelle e sì parziale per quelle di Fi e
Sinistra italiana.
I centristi di Alfano, il capogruppo Maurizio
Lupi in testa, hanno preteso e ottenuto che prima di quella data venisse
approvato il loro documento che impegnava il governo a mettere rigidi
paletti contro l’utero in affitto. In realtà, la mozione originaria —
dopo la lunga mediazione tra lo stesso Lupi, con Paola Binetti e i pd
Ettore Rosato e Titti Di Salvo — viene smussata, l’espressione “messa al
bando internazionale” non compare più nel testo finale. In cui invece
si chiede al governo «di assumere iniziative anche a livello
internazionale affinché la surrogazione di maternità sia riconosciuta
come forma di schiavitù». Allafine passa coi voti dei deputati dem e non
solo. Mentre vengono bocciate a maggioranza proprio le mozioni che
contengono l’espressione “messa al bando internazionale”: quella di
Eugenia Roccella di “Idea”, della Lega, di Fdi, di Scelta civica e di
Dellai. Ampia maggioranza per la mozione Pd, primi firmatari proprio
Rosato e Di Salvo. Il documento si tiene su un piano generale e impegna
tra l’altro l’esecutivo Renzi ad «attivarsi per la protezione dei
diritti del bambino». A fine seduta Lupi parla di «successo politico» e
di «ampia maggioranza contraria all’utero in affitto», annunciando per
oggi la presentazione di un ddl sulla messa al bando della pratica.
Ma
coi voti dem passa anche la mozione di Sinistra italiana (contrasto a
ogni forma di pratica clandestina di gestazione per altri) e parte della
mozione Carfagna relativa alla tutela dei bambini. Giovedì prossimo il
via libera alle Unioni civili.