Repubblica 26.5.16
Questioni americane
La violenza verbale lo porterà al successo?
di Alexander Stille
Donald
Trump si era già presentato nel 2000 ma la sua candidatura non
funzionò. Poi è diventato il principale sostenitore del cosiddetto “
birther movement” e della bizzarra tesi per cui «Obama, non essendo nato
negli Stati Uniti non poteva essere il presidente legittimo».
Cosi,
quando Trump ha deciso di presentarsi nuovamente si è pensato che la
sua candidatura sarebbe diventata una barzelletta. E in effetti ha
superato tutte le aspettative, con frasi e slogan sempre più
oltraggiosi. Da «i messicani sono ladri e stupratori, bisogna costruire
una grande muraglia al confine», a «dovremmo chiedere enormi tariffe per
il commercio con la Cina» e «vietiamo l’immigrazione musulmana». Ha
insultato i suoi avversari repubblicani usando un linguaggio da teppista
del bar all’angolo, parlando del loro aspetto, della loro statura.
Questi eccessi avrebbero segnato il suicidio politico di qualsiasi
politico tradizionale. Trump invece ha continuato a salire nei sondaggi e
a vincere le prime primarie.
È diventato presto evidente che le
sue “trasgressioni” erano i motivi del suo successo, perché
corrispondevano in qualche modo al malcontento diffuso della base
repubblicana. La retorica violenta e aggressiva di Trump tocca tasti
importanti: la rabbia contro la globalizzazione e l’immigrazione, la
paura della maggioranza bianca di diventare presto minoranza.
L’establishment
del partito repubblicano (come quello democratico) ha da tempo
sostenuto i vari trattati commerciali promuovendo la libera circolazione
delle merci e i fenomeni migratori che sono stati utili all’industria
americana.
Trump ha rotto quei tabù, facendo a pezzi i miti
intoccabili. L’utilizzo di un linguaggio volgare e violento è piaciuto
ai suoi elettori perché ha rotto un altro tabù, quello della cosiddetta
«correttezza politica». E per alcuni, è stato un segno rassicurante:
Trump è uno «pronto a scassare tutto». In passato i leader repubblicani
avevano giocato sul populismo ma arrivati al potere si erano mostrati
pronti a tutti i compromessi con i grandi interessi economici del paese.
Quindi
proprio quegli elementi che inorridivano i ben pensanti sono diventati,
per i sostenitori di Trump, segnali di una rottura autentica con gli
schemi. Se i repubblicani tradizionali parlavano in codice facendo leva
sul risentimento razziale, Trump fa un appello chiaro alla tribù bianca
del paese per alzarsi in piedi e ristabilire la sua egemonia.