Repubblica 25.5.16
Due promesse impegnative
di Massimo Riva
Se
 c’è un tema sul quale le parole di chi governa dovrebbero avere sempre 
la consistenza della pietra, questo è senz’altro quello delle pensioni. E
 ciò per ragioni addirittura ovvie in un Paese nel quale di riforme 
della previdenza se ne sono accavallate fin troppe l’una sull’altra nel 
corso degli ultimi anni. Interventi che avranno magari scongiurato il 
tracollo finanziario del sistema, ma talora al prezzo di far accrescere 
l’iniquità sociale nei trattamenti. Oggi ci sono, in particolare, due 
ferite più che mai aperte. La prima riguarda gli sventurati che, dopo la
 legge Fornero, si sono visti scappare in avanti di colpo l’età per 
raggiungere la pensione. La seconda è quella dei trattamenti minimi che 
in troppi casi non consentono livelli di vita sostenibili. Ieri il 
presidente del Consiglio ha detto che intende affrontare questi due nodi
 con la prossima legge di Stabilità. Sempre ieri il ministro del Lavoro 
ha concordato un’agenda di trattative con le tre maggiori confederazioni
 sindacali che, inaspettatamente, hanno dato ampio credito 
all’iniziativa del governo. Molto bene, ma solo a condizione che Renzi e
 Poletti siano consapevoli che con le loro parole si sono legati al 
collo pietre assai impegnative.
 
