domenica 22 maggio 2016

Repubblica 22.5.16
Marco Cappato
“Sì, siamo divisi tra noi assurdo contestare chi corre nelle città”
Penoso farci la guerra bisogna ritrovare l’unità nel nome del nostro fondatore
L’ex eurodeputato radicale si presenta a Milano come sindaco
intervista di G. C.

ROMA. «La grande lezione di Pannella è che non c’è bisogno del potere per realizzare le cose. Sarebbe penoso quindi se tra di noi Radicali ci fosse una guerra di fazioni. Pannelliani contro amici di Bonino? Sono discorsi del cavolo». Marco Cappato corre come sindaco a Milano, in dissenso con un pezzo dei Radicali – Bernardini, Turco – che hanno dichiarato «incomprensibile» la sua candidatura.
Cappato, con la morte di Pannella esplodono le divisioni?
«Ci sono divisioni da tempo. Sono emerse le differenze. Per fortuna però noi abbiamo le regole per evitare che le divisioni siano distruttive: non abbiamo espulsione, né la disciplina dei partiti. A meno di non volersi mettere i bastoni fra le ruote, le differenze fanno ricchezza».
La piazza del funerale laico ha “chiamato” Emma Bonino a parlare: si voleva evitare che intervenisse?
«Non credo proprio, sarebbe stato sciocco».
Rita Bernardini non le ha risparmiato critiche?
«Ci sono scarse sintonie, ma sono superabili».
Anche lei pensa che ci siano omaggi ipocriti a Pannella?
«Il rischio è che la celebrazione diventi sepoltura. Marco sarebbe certo stato contento di tutto questo perché se si apre una contraddizione di ascolto tra i potenti, va bene».
Perché una parte del suo partito era contraria alla sua candidatura a Milano e anche alla lista Magi a Roma con Giachetti?
«Il partito radicale transnazionale non si presenta alle elezioni per statuto. Ma siamo stati presenti negli anni con la lista Pannella, Bonino-Pannella. In questo momento io non potevo inventare un logo ex novo quindi uso quello “radicali con Cappato”. I compagni radicali milanesi sono entusiasti nella stragrande maggioranza».
Pannella aveva benedetto la sua candidatura?
«Né benedetto né osteggiato. Non uso Pannella a supporto delle mie scelte. La mia candidatura a Milano è sostenuta tra gli altri da Guy Verhofstadt, presidente dei liberali europei».