Repubblica 1.5.16
I nostri ragazzi soli che si aiutano attraverso i social
di Massimo Ammaniti
Di notte, nelle loro camere si scambiano informazioni su Facebook o su Whatsapp e noi non ne sappiamo nulla
Nonostante
siano passati più di cento anni dalla pubblicazione del libro di
Sigmund Freud Tre saggi sulla teoria sessuale ci si interroga ancora
oggi su come gli adolescenti scoprano la sessualità e come gli adulti,
genitori o insegnanti, possano aiutarli in questo percorso. Nei primi
anni di vita dei figli è più facile per i genitori parlare della
sessualità, ad esempio mostrando illustrazioni o video, ma poi con
l’ingresso nella pubertà tutto si complica, perché dare delle
informazioni non è più sufficiente come in passato, occorre parlare più
esplicitamente di come affrontare le prime esperienze sessuali, come
proteggersi da possibili rischi. E poi chi ne deve parlare, il padre o
la madre? Sono questi gli interrogativi a cui devono rispondere i
genitori.
Con la pubertà anche per i ragazzi e le ragazze lo
scenario cambia profondamente, sotto l’impulso degli ormoni i desideri e
le fantasie li travolgono spingendoli a iniziare le prime esperienze
sessuali spesso all’interno del proprio gruppo dei coetanei. E i
genitori rimangono spesso interdetti, vorrebbero consigliarli ma i figli
non vogliono intrusioni e sono sempre piuttosto reticenti a parlare di
sessualità, tranne quando incappino in qualche problema che li obbliga a
richiedere il loro aiuto.
Neanche la scuola riesce a fare molto,
gli stessi corsi di educazione sessuale si muovono sul piano
dell’informazione e non riescono a scalfire le resistenze dei ragazzi e
delle ragazze a parlare di se stessi.
E allora quali sono i canali
che gli adolescenti usano per scoprire il mondo della sessualità? Le
storie di amore e di sesso che si trovano ad esempio sulla piattaforma
digitale Wattpad suscitano sicuramente la curiosità degli adolescenti,
come anche i romanzi bestseller per giovanissimi con titoli accattivanti
che inondano il mercato. Ma più che i ragazzi a leggere questi libri
sono le ragazze, più portate a fantasticare e a sognare le storie
d’amore, come avviene con la tradizione dei romanzi rosa un tempo
prediletti dalle donne. Un classico romanzo rosa per ragazze è stato il
famoso libro Piccole donne di Louise Alcott pubblicato nel 1868, che ha
facilitato l’educazione sentimentale di generazioni e generazioni di
ragazze di tutto il mondo. Le storie delle quattro sorelle raccontate
dalla Alcott erano molto diverse da quelle che si possono leggere oggi,
c’erano sì i turbamenti sentimentali dell’adolescenza, ma in un contesto
di perbenismo americano, che veniva alfine coronato da matrimoni
convenzionali.
Basta leggere After, uno dei romanzi per gli
adolescenti di oggi, per scoprire la grande differenza: la protagonista è
Tessa una ragazza riservata e perbene, che vuole solo studiare in una
buona Università, ma rimane intrappolata in una storia travolgente di
sesso con Hardin, un ragazzo fascinoso e sregolato, arrogante e ribelle
che l’assoggetta in un rapporto passionale.
Ma negli ultimi anni
sono soprattutto i social network ad aver cambiato gli scambi fra
ragazzi e ragazze che passano lunghe ore a chattare su WhatsApp oppure
su Facebook, favoriti anche dall’intimità della notte nella propria
stanza e dal fatto di non trovarsi faccia a faccia.
Fin
dall’ingresso nell’adolescenza ci si scambia messaggi con aperte
allusioni sessuali in un gioco che può prolungarsi non solo fra ragazzi e
ragazze che si conoscono, ma anche con sconosciuti incontrati sui
social network. E non solo si parla di sesso, ma si può arrivare a frasi
pesanti verso una ragazza, si scaricano foto in cui si mostra il
proprio corpo e si chiede di fare altrettanto al ragazzo o alla ragazza,
fino a postare i video di rapporti sessuali che si sono avuti. È
un’arena in cui spesso non si è soli, ci sono anche i coetanei che non
solo assistono, addirittura intervengono con i propri commenti e le
battute. L’intimità degli scambi sessuali viene messa sotto i riflettori
dei coetanei e questo può esporre l’adolescente agli occhi degli altri
divenendo una vittima della rete, con il rischio di perdere il senso
della propria privatezza. Tutto questo può avvenire senza che i genitori
lo scoprano, ma forse come nel recente film
Perfetti sconosciuti i
genitori devono aiutare i figli ad emergere da questo mondo clandestino
da cui può essere difficile sottrarsi.