domenica 1 maggio 2016

Repubblica 1.5.16
Comunali, l’endorsement di Verdini imbarazza il Pdil caso Napoli, benevento e cosenza: l’appoggio ai candidati dem delle liste di Ala fa crescere lo scontento. la sinistra: “basta patchwork”
di Giovanna Casadio

ROMA. «Non sappiamo di verdiniani a Milano, perciò il problema non si pone». Beppe Sala, il candidato sindaco milanese del centrosinistra, rassicura all’indomani dell’incontro tra il Pd e Verdini a Montecitorio. Nessun abbraccio alle amministrative in Lombardia con Ala, il movimento dei verdiniani. Ma a Napoli, come a Benevento e a Caserta i verdiniani sono della partita del centrosinistra.
Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, annuncia che «la Campania è per noi la regione pilota». Qui i verdiniani hanno un radicamento. «Faremo una nostra lista di appoggio alla candidata sindaca, Valeria Valente. La nostra lista è valutata tra il 4-5%, nessun consigliere sarà ricandidato ma ci saranno personalità civiche, del mondo delle professioni». In settimana sarà proprio Denis Verdini a presentare a Napoli il logo del neonato movimento: un’ala stilizzata. «Finora siamo stati solo un gruppo parlamentare, ora abbiamo deciso si strutturarci diversamente», spiega D’Anna.
Luca D’Alessandro, deputato verdiniano, allarga l’elenco delle alleanze locali per le amministrative: anche in Calabria, a Cosenza dove c’è Giacomo Mancini jr. a macinare consensi, Ala appoggerà il candidato del centrosinistra che dovrebbe essere, salvo ripensamenti ulteriori, Carlo Guccione. Sempre a Cosenza il Pd sta trattando con Ncd.
Nelle file democratiche cresce lo scontento. La sinistra attacca dopo l’allarme lanciato per l’incontro di venerdì alla Camera. Anche se i renziani si prodigano a gettare acqua sul fuoco. «Gli incontri con i gruppi parlamentari sono normali. Li abbiamo fatti con i parlamentari dei 5Stelle, di Forza Italia e ora anche con quelli di Ala», ricostruisce il sottosegretario Luca Lotti, braccio destro di Renzi.
Ma per la minoranza dem siamo a un passo dal patto di maggioranza e dalla fine del centrosinistra. Nico Stumpo avverte che non è possibile continuare con «alleanze patchwork, come se le amministrative fossero un fatto secondario e poi si vede». È Gianni Cuperlo, il leader di Sinistra dem, a denunciare: «Davvero i dirigenti del partito dovrebbero pensare alle amministrative e invece di incontrare Verdini trovino un buco per ricevere la Cgil». Dalla Campania poi - dopo tutto quello che è successo con l’inchiesta Santa Maria Capua Vetere in cui è coinvolto Stefano Graziano, l’ex presidente dell’assemblea del Pd campano accusato di concorso esterno in associazione camorristica - dovrebbe arrivare una lezione semplice, sostiene Cuperlo. «Il Pd deve prendere le distanze dai verdiniani. La domanda è sempre la stessa: fino a che punto ci si vuole spingere per vincere? Il Pd si snatura se abbandona il centrosinistra. A Milano, è stata fatta una scelta strategica di centrosinistra che ha retto, nonostante l’onda d’urto».
Si risentono i verdiani. «Abbiamo una cattiva nomea per via dei processi di Verdini - replica D’Anna - Ci accusano di tutto, tranne che di spaccio... Io spezzo una lancia per Stefano Graziano. Trovo ipocrita la politica campana che non si ribella alla gogna mediatica e il Pd campano tace. .. Graziano è stato depositario del consenso elettorale di imprenditori che risultano incensurati e muniti di certificato antimafia».
Al Nazareno, la sede del Pd a Roma, in settimana ci saranno altre riunioni per affrontare il problema delle infiltrazioni mafiose e camorristiche. Intanto il M5Stelle denuncia l’inciucio di Ala e Forza Italia a sostengno del Pd napoletano. Luigi Di Maio, il grillino vice presidente della Camera, parla di un vertice organizzato da Verdini per le comunali napoletane: «Ha radunato il cosentiniano D’Anna e altri amici di Ala ma anche di Forza Italia davanti a un buon pranzo napoletano, 15 portatori di voti, per aiutare la Valente».