Repubblica 17.5.16
“Avrebbe influito sull’affluenza, ma non sul risultato”
Il sondaggista. Antonio Noto di ipr marketing: “diverso il discorso per la consultazione costituzionale”
di Silvio Buzzanca
ROMA.
«Votare in due giorni invece che in uno avrebbe fatto crescere
l’affluenza, ma non avrebbe influito sul risultato finale del voto
amministrativo nelle città».
Antonio Noto, direttore dell’istituto
di sondaggi Ipr Marketing, sulla querelle su quando votare alle
prossime amministrative e sul tentativo di recuperare l’astensionismo ha
idee molto chiare. Altro invece il giudizio sul voto di ottobre sul
referendum costituzionale. Votare anche il lunedì avrebbe potuto
spingere parte degli elettori “pigri” a recarsi alle urne. E votare sì.
DottorNoto, cosa pensa di questo balletto sulle date?
«I
dati che abbiamo sulle amministrative ci dicono che votare il lunedì
avrebbe avuto un effetto sull’affluenza, ma non sui risultati. Il lunedì
votava fra il 15 e il 20 per cento dell’elettorato e l’affluenza
superava il 60 per cento. Da quando si vota in un solo giorno abbiamo
percentuali al di sotto di questa soglia che si attestano fra il 50 e il
55 per cento. Comunque è evidente che una parte di elettorato che
avrebbe votato il lunedì voterà anche la domenica ».
E al referendum costituzionale valgono le stesse considerazioni?
«No,
il comportamento degli elettori è diverso. Bisogna partire dal fatto
che c’è uno zoccolo duro che vota no e andrebbe a votare anche se si
votasse fra le 3 e le 5 della notte. Lo abbiamo visto nel referendum
sulle trivelle, quando si è recato alle urne il 33 per cento degli
aventi diritto e al 90 per cento ha votato sì».
E gli altri?
«Ci
sono molti elettori che sono in dubbio se andare a votare e dentro c’è
una fascia che propende per il sì. Ma non essendo fortemente legata alla
politica, essere propensi per il sì non vuole dire che sono pronti a
votare. Sono pigri e non sono pronti a fare sacrifici».
Allora il governo questa volta non si è fatto un favore?
«In
presenza di questo tipo di elettorato votare anche il lunedì avrebbe
provocato un effetto favorevole al sì. L’affluenza sarebbe stata più
alta, favorendo Renzi. Il passo indietro dunque non favorisce il
premier. Diciamo che forse hanno provato a fare un test sui due giorni,
ma non si attendevano una reazione così negativa degli opinion leaders
».