venerdì 13 maggio 2016

Repubblica 13.5.16
La Chiesa per il sì alla riforma Boschi
In un articolo di padre Occhetta pubblicato da “Civiltà cattolica” e autorizzato dalla Segreteria di Stato vaticana promosse le modifiche alla Carta. Renzi: al referendum non chiedo il voto su di me. Niente spacchettamenti
di Paolo Rodari

CITTÀ DEL VATICANO. Civiltà Cattolica promuove la riforma costituzionale e auspica un sì al referendun confermativo di ottobre. In caso contrario, scrive la storica rivista dei gesuiti, particolarmente vicina al Papa e le cui bozze vengono lette e approvate dalla Segreteria di Stato vaticana, le conseguenze sarebbero un blocco politico del Paese. In sostanza Oltretevere l’attuale equilibrio politico è ritenuto l’unico possibile oggi, mentre una crisi del sistema Italia, conseguente a un affossamento del referendum, viene vista con non poco timore. In questo senso provocano inquietudine le dichiarazioni di ieri del premier Renzi: «Se perdo il referendum torno a fare il libero cittadino. Se perdo mi dimetto il giorno dopo». Non perché il Vaticano sia pro Renzi, piuttosto per quella stabilità che l’attuale governo comunque riesce a garantire.
Civiltà Cattolica, con la firma di padre Francesco Occhetta, al termine di un lungo articolo dedicato all’esame della riforma, parla di «auspicabile successo del referendum». E ancora: «L’appuntamento referendario è l’occasione per rifondare intorno alla Costituzione la cultura politica del Paese. Non si tratta di un voto favorevole o contrario al governo, ma di qualcosa di più e di diverso, che riguarda l’identità della democrazia che i media e le parti sociali faticano ad affermare come la cultura costituzionale nel dibattito pubblico. Certo, a livello politico il voto avrà conseguenze sul governo».
Beninteso, al tempo di Papa Francesco non si muovono da Oltretevere endorsement per questo o quel governo. E infatti il Vaticano, tramite Civiltà Cattolica, si mantiene un passo indietro rispetto al governo Renzi in quanto tale, seppure sia evidente che alternative a Renzi non siano al momento contemplate. L’auspicio è un Paese che nei suoi organi dirigenti sappia unire le differenze, lavorare insieme per il bene di tutti. Occhetta nota che spesso, purtroppo, «le ragioni partitiche che dividono rischiano di prevalere sulle ragioni culturali e costituzionali, che possono invece unire». Ma la sfida «dovrebbe giocarsi sul piano scientifico e non politico, per confrontarsi serenamente sulle luci e le ombre della riforma». Civiltà Cattolica non fa una classifica di luci e ombre, ma chiaramente indica una prevalenza delle prime auspicando correttivi migliorativi nelle leggi e nella revisione dei regolamenti parlamentari. Ma quali criteri seguire per la scelta del voto? «Il giudizio complessivo - è la tesi della rivista dei gesuiti - risulta dalla valutazione della coerenza d’insieme nella volontà di ridurre i problemi esistenti». Implicitamente
Civiltà Cattolica prende posizione contro le ipotesi di spacchettamento del quesito referendario. Il criterio guida del discernimento viene indicato «nella coerenza e nello sviluppo costituzionale», valutando se la riforma si muove in una prospettiva di sviluppo e di crescita e non di «inutile demolizione». Infine c’è un richiamo a far prevalere «l’attenzione al merito che va oltre le personalizzazioni e le strumentalizzazioni politiche del testo».