Repubblica 12.5.16
Contro la cittadinanza agli stranieri ottomila emendamenti. Vendola: ora la legge antiomofobia
Adesso il governo punta sullo ius soli rimandati stepchild e eutanasia
di Giovanna Casadio
ROMA.
Per ora è al palo di ottomila emendamenti, alcuni giudicati dal Pd
«emendamenti farsa ». Ma la legge sullo ius soli, quella che consentirà
ai bimbi di immigrati nati in Italia, «ai compagni dei nostri figli» -
ripete Renzi - di essere cittadini italiani, è la prossima sfida sui
diritti da incassare. Uno ius soli temperato, già approvato alla Camera
dopo le solite infinite polemiche sette mesi fa, benché l’Italia sia tra
i pochissimi paesi europei dove resista ancora la cittadinanza per
discendenza, lo ius sanguinis. Legge ferma adesso al Senato, in
commissione Affari costituzionali dove la presidente Anna Finocchiaro
cerca di sciogliere nodi evitando il braccio di ferro che impantanerebbe
tutto. «Poiché siamo alla vigilia delle amministrative, in piena
campagna elettorale, Lega e Forza Italia tirano la corda. Aspetteremo
giugno per accelerare», annuncia il dem Francesco Russo. E il capogruppo
del Pd, Luigi Zanda assicura: «È una delle nostre priorità».
Dopo l’approvazione delle unioni civili, restano aperte e lontano da un approdo molte partite sui diritti.
REQUIEM PER LA STEPCHILD
Di
certo la stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner in una
coppia gay, rischia di naufragare per sempre. Renzi ieri ha rassicurato i
cattolici sul piede di guerra per le unioni civili: «Esiste lo spazio
per parlare di adozioni? Dobbiamo essere molto franchi tra di noi, credo
sarebbe opportuno guardarci negli occhi: non so se ci sono le
condizioni in Parlamento ». E la riforma generale delle adozioni procede
infatti lenta in commissione Giustizia. Donatella Ferranti, la
presidente, ha previsto un calendario fitto di audizioni («Lunedì
prossimo il ministro Guardasigilli Orlando, poi i ministri Costa,
Lorenzin, Boschi che ha appena avuto la delega sulle adozioni), però
prima di giugno non si entra nel vivo della discussione parlamentare.
OMOFOBIA
Sono
state appena approvate le unioni civili, e Nichi Vendola, in Canada
dove tre mesi fa è nato il figlio suo e del compagno Eddy, twitta: «Ora
Parlamento e governo abbiano il coraggio di fare la legge contro
l’omofobia, ferma in Senato dal 19 settembre del 2013». Non la sola
legge sui diritti bloccata. «Sembra un porto delle nebbie, il Senato»,
denuncia Silvia Giordano dei 5Stelle elencando la legge sul cognome
della madre (ok a Montecitorio a settembre 2014); quella sulla ricerca
delle origini (primo via libera nel giugno del 2015). La ragione è
politica, non certo di scarsa efficienza. «Abbiamo piuttosto un
vitalismo senile», ironizza Russo, ricordando le leggi liquidate e in
discussione nella Camera alta che sta per scomparire. La maggioranza al
Senato è sul filo e le tensioni con gli alfaniani, provocano “stop and
go”.
IL FINE VITA
Su un tema eticamente sensibile come il
fine vita, andamento lento a Montecitorio. In commissione Affari sociali
giacciono 15 proposte di legge dopo la cernita: il tema eutanasia è
stato accantonato. Si affronterà quello del testamento biologico, senza
riferimenti all’eutanasia. Paola Binetti, ex teodem ora centrista, che
ieri ha detto Sì alla fiducia sulle unioni civili ma No al voto finale,
avverte sul testamento biologico: «L’ipoteca che è stata posta sule
unioni civili con una corsia iper privilegiata, rendono inopportune
altre accelerazioni soprattutto su questioni eticamente sensibili».