mercoledì 11 maggio 2016

Repubblica 11.5.16
Monica Cirinnà
“Fa ciò che gli ordina la destra ma la sua promessa è illegale”
“Da Marchini un autogol pazzesco: un elettore a questo punto sceglie l’originale, cioè la Meloni”
intervista di Alessandra Longo

ROMA. «Un calcolo elettorale bieco, basso, e persino politicamente sbagliato. Davvero mi sorprende Marchini. Per blandire i partiti che lo appoggiano è costretto a fare dichiarazioni omofobe! Che tristezza!». Monica Cirinnà si agita, si indigna a modo suo, senza cadere nel volgare, ma picchiando sempre a dovere l’avversario. Alla vigilia dell’approvazione della «sua» legge, ecco la fiammata non prevista. Per la gioia dell’alleato Francesco Storace, Marchini fa sapere che non celebrerà unioni gay.
Senatrice, sortita ad effetto no?
«Sortita pessima, direi. Conosco Alfio Marchini da anni, conosco la sua famiglia, le loro radici liberali, conosco la sua storia. Mi chiedo: come si fa a discriminare gli esseri umani nel giorno più importante della loro vita? Evidentemente i partiti di centrodestra che lo appoggiano, da Forza Italia all’Udc, quelli che più strenuamente si sono battuti contro le unioni civili, sono andati all’incasso. Marchini ormai è il loro candidato».
Preoccupata?
«E di cosa? Tanto le unioni civili le celebrerà il nuovo sindaco di Roma che sarà Roberto Giachetti. Nella Sala Rossa si diranno sì Paolo e Carlo e subito dopo Paolo e Giovanna. Nessuna discriminazione. Vorrei comunque ricordare a Marchini che quando ti proclamano sindaco giuri sulla Costituzione. Non puoi fare il sindaco fuorilegge. Esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio. Se domani (oggi per chi legge, ndr) le unioni civili diventeranno legge dello Stato, il primo cittadino di Roma sarà chiamato a celebrarle esattamente come i matrimoni».
Ha detto che non lo farà.
«Allora sappia che in questi casi, cioè quando un sindaco non rispetta una norma di legge, e non concede deroghe ad altri per farla rispettare, subentra la figura del commissario ad acta. Di solito mandano un prefetto...».
Il deputato di Area Popolare Alessandro Pagano dice che le sue sono intimidazioni vere e proprie, tipica arroganza Pd, sotto ricatto delle lobby Lgbt.
«Se Marchini si spaventa per le parole di una senatrice laica, democratica, eterosessuale sposata, che ama la sua famiglia allargata, cioè i 4 figli avuti da mio marito Esterino con la prima moglie, allora è messo proprio male. Sarebbe stato meglio non candidarsi perché di intimidazioni purtroppo ne potrà ricevere di vere e molto più pesanti».
Marchini esibisce un programma attento sugli animali...
«A me lo dice! Questo è un tema che abbiamo sempre condiviso. Se sei in grado, come Marchini, di avere un legame profondo con il tuo cavallo, come fai, passando a ranghi elevatissimi, a negare dignità all’amore tra due uomini e due donne?».
Avrà fatto i suoi calcoli elettorali.
«Davvero un bel biglietto da visita per promuoversi! Secondo me è un autogol pazzesco. Tra l’originale e il facsimile, meglio l’originale, cioè la Meloni che si è già presa la medaglia andando al Family Day. E poi c’è un’ala liberal di Forza Italia che non si riconosce in queste posizioni. Marchini la sottovaluta. E ci sono i cittadini romani che sono molto più avanti della politica. Chi si prende nel 2016 un sindaco che non rispetta la legge e fa discriminazioni sull’orientamento sessuale?».