mercoledì 11 maggio 2016

La Stampa TuttoScienze11.5.16
Più poveri, più malati. “Ecco le prove”
di Paola Mariano

Nascere in una famiglia con buone condizioni socioeconomiche regala salute e anni di vita. Al contrario avere genitori di basso stato sociale lascia il segno, incrinando lo stato di salute. È ciò che emerge dal progetto di ricerca europeo «Lifepath», coordinato da Paolo Vineis, che decifra i meccanismi biologici che legano le diseguaglianze socioeconomiche a un cattivo stato di salute per poi sviluppare interventi mirati.
«Lifepath» - spiega l’epidemiologo dell’Imperial College di Londra e Group Leader alla Human Genetics Foundation di Torino - studia gli effetti sulla salute delle disuguaglianze sociali e cerca di capire i meccanismi biologici attivati da uno status precario e come fermarli. Sono in corso oltre 20 studi - dice - «da cui abbiamo raccolto molti dati: ad esempio “Whitehall” su dipendenti pubblici inglesi che, ogni anno. vengono sottoposti a visite ed esami come forza della presa della mano, il “grip”, e velocità del passo, che sono indicatori di rischio di morte. Abbiamo visto che gli individui di stato sociale inferiore hanno minore forza muscolare e un declino più precoce di molti indicatori».
«In uno studio su “Scientific Reports” che ha coinvolto 268 italiani - rileva Vineis - si nota che le persone i cui padri svolgevano un lavoro manuale presentano uno stato infiammatorio generalizzato, fattore di rischio per diverse malattie. E, ancora, da studi sul Dna emerge che persone di classe sociale più bassa invecchiano più rapidamente».
Le condizioni socioeconomiche - come si spiegherà al meeting del 17-18 maggio all’Université Paris Descartes - hanno effetti anche sulle difese dell’organismo: una posizione sociale svantaggiata fa spesso il paio con uno stato di allerta anomalo delle difese immunitarie, che può sfociare in diverse patologie croniche. Fortunatamente, però, non siamo di fronte a una «condanna»: chi sale i gradini della scala sociale ci guadagna in salute. Ci sono dunque le basi per interventi concreti: è stato condotto a New York un test di «conditional cash transfer», che offre denaro a famiglie «deboli» a patto che facciano studiare i figli e curino la loro salute. Un esperimento simile inizia a Torino, coordinato da Daniela del Boca. Obiettivo: spezzare la catena dello stress psicosociale e migliorare la salute futura.