La Stampa 8.5.16
Napoli, Pd verso il voto tra i veleni: In lista chi dava soldi ai gazebo
Consegnati gli elenchi. A Milano Forza Italia schiera il pensionato che sparò a un ladro
di Giuseppe Alberto Falci
«Nelle
liste del Pd a Napoli sono stati candidati quelli che davano soldi
fuori ai seggi: una vergogna». È il giorno della scadenza per la
presentazione delle liste delle amministrative del prossimo 5 giugno e
Antonio Bassolino, ex governatore della Campania e candidato alle
primarie per il capoluogo partenopeo, si sfoga dalla sua pagina
Facebook. L’ex sindaco di Napoli si riferisce alle presenza nelle liste
del Pd per la corsa a Palazzo San Giacomo di Antonio Borriello,
l’esponente dem ripreso a pochi metri dai gazebo mentre rimborsava la
quota di partecipazione a chi votava Valeria Valente. Eppoi a quella di
altri uomini che trovano spazio nell’elenco del Pd. In particole a
Gennaro Cierro e Giorgio Ariosto. Quest’ultimo è un ex esponente di
Forza Italia poi passato al Pd. Ma il Nazareno rilancia e affida la
replica proprio a Valeria Valente: «Altre discussioni con lo sguardo
rivolto all’indietro, da oggi in poi, contribuiscono a fomentare rancori
e sfiducia e finiscono per alimentare il già forte rischio
all’astensionismo». Sotto il Vesuvio però le polemiche non si fermano.
Perché il capoluogo campano è una delle città in cui l’appoggio di Denis
Verdini al governo si è tradotto in un sostegno alle liste della
candidata dem. Scorrendo la lista di Ala si trovano i nomi dei
consiglieri uscenti: Gennaro Addio sarà il capolista, a seguire Maria
Lorenzi e Maurizio Lezzi. Tutti legati alla criniera di Denis e in
particolare all’ex portavoce di Ala, il senatore Vincenzo D’Anna. Sono
undici i candidati per la corsa a primo cittadino di Napoli. Luigi De
Magistris, sindaco uscente, sarà sostenuto da 15 liste e avrà al suo
fianco anche l’Italia dei Valori. Ma potrebbe esserci anche un
dodicesimo candidato. Si tratta infatti di Antonio Del Piano, con la
lista “ricomincio da 10”, che punterebbe su un «azionariato popolare» ,
come si legge nel suo programma, per comprare lo stadio “San Paolo” e
cambiare il suo nome in “Stadio Maradona”.
Non mancano poi le
curiosità nei 1300 Comuni che torneranno alle urne. A Milano, dove si
profila un testa a testa fra Stefano Parisi (centrodestra) e Giuseppe
Sala (centrosinistra), tra i volti noti del centrodestra oltre alla
capolista di Fi Maria Stella Gelmini sono presenti anche Luigi Amicone,
direttore del settimanale Tempi, vicino a Comunione e Liberazione, e
l’ex calciatore del Milan Daniele Massaro. Fra gli azzurri suscita
scalpore il nome di Francesco Sicignano, colui che ha sparato e ucciso
un ladro di 22 anni diventando così simbolo per il centrodestra e per la
sua battaglia sulla legittima difesa. Parisi punta anche sulla
candidatura e lancia nella sua lista civica Stefano Zecchi, professore
di estetica, e lo storico dell’arte Philippe Daverio. Con Fratelli
d’Italia si giocherà le sue carte Simona Tagli, ex soubrette Rai. Tra i
radicali in corsa Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, e Mina
Welby, moglie di Piergiorgio. Curiosità: nelle liste di Ncd ci sarà
Daria Pesce, noto avvocato che ha seguito il processo Abu Omar ma è
soprattutto il legale di Nicole Minetti. Mentre in quelle del Carroccio
ci sarà lo storico autista di Umberto Bossi, Giuseppe Babbini detto
Pino. A dar man forte al candidato dem Sala ci saranno Alberto Veronesi,
figlio dell’oncologo Umberto, Davide Rampello, ex presidente della
Triennale, Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni e Laura Agnoletto,
cugina dell’ex sindaco Pisapia.