Corriere 8.5.16
Zanetti: basta balletti, il Pd dica che Verdini è in maggioranza
Il viceministro dell’Economia (Sc): la fase uno del governo si è chiusa, ora serve un tagliando, anche con Ala
di Tommaso Labate
ROMA
«Tutto questo balletto del Pd su Denis Verdini sta diventando davvero
stucchevole. È arrivato il momento di togliere la patina di buffonaggine
da questa storia iniziando a dire la verità».
Enrico Zanetti,
leader di Scelta Civica e viceministro dell’Economia, sbatte idealmente i
pugni sul tavolo. E chiede un tagliando all’azione programmatica del
governo. Per lui la verità sta da un’altra parte rispetto alla
narrazione che ne sente fare. «Denis Verdini con la sua Ala — afferma — è
entrato in maggioranza. Punto. Finché votava la fiducia in maniera
unilaterale era un conto. Ma adesso i suoi di Ala vengono invitati anche
ai coordinamenti...». Un riferimento implicito alla presenza di Ciro
Falanga al ministero della Giustizia in occasione del vertice sulla
prescrizione. «Se il Pd ha deciso così, deve avere il coraggio di agire
di conseguenza. Perché certi balletti imbarazzanti fanno male alla
serietà politica di tutta la maggioranza», contesta il viceministro.
Insomma, a suo dire, la presenza di Verdini cambia le cose e dunque le
cose devono cambiare: «Mettiamola così — spiega —. Dopo l’approvazione
alle Camere della riforma costituzionale si è chiusa la “fase uno” del
governo Renzi. Adesso non possiamo più navigare a vista come stiamo già
facendo. Quindi, ciascun componente della maggioranza deve mettersi
attorno a un tavolo e dire quello che vuole mettere in cantiere da qui
al 2018».
Un invito che sembra definitivamente rivolto anche a Ala
e Verdini. «E certo. Altrimenti è ovvio che si creino veleni e sospetti
sul fatto che il “sì” di Ala a determinate cose nasconda in realtà uno
scambio sulle altre... Adesso è arrivato il momento di essere chiari e
limpidi: il Pd vuole cambiare la prescrizione? Verdini vuole che invece
rimanga tutto com’è? Si metta tutto agli atti, alla luce del sole, e poi
si decide insieme».
La regola della chiarezza però vale per
tutti. E allora, per esempio, Scelta civica sarebbe favorevole alla
separazione delle carriere dei magistrati? «Noi siamo pronti a discutere
anche di questo — dice Zanetti —. Però prima è necessario ridurre le
tasse al ceto medio, come lo si è fatto per il lavoro e le imprese. E
soprattutto evitare di aumentare la spesa per le pensioni a mo’ di
solita mancia elettorale...». La verifica delle Amministrative intanto
attende anche Scelta civica: «Presentiamo le nostre liste “Cittadini per
l’Italia” in oltre sessanta comuni. Ripartiamo dai territori col
coinvolgimento della società civile. Da lì ricostruiremo dalle
fondamenta la nostra rete nazionale».
E cosa pensa Zanetti della
scelta di Silvio Berlusconi di rompere a Roma con Salvini e Meloni? «Se
quella scelta non è stata fatta solo al fine di ridimensionare Salvini e
Meloni per poi tornare a costruire con loro due la coalizione
nazionale, allora noi guardiamo a quell’orizzonte con grandissimo
interesse». Quindi sareste pronti a... «Sto dicendo che quella di
Berlusconi potrebbe anche essere una svolta. E che se fosse davvero una
svolta, in chiave futura quella prospettiva è anche la nostra».