La Stampa 6.5.16
“I criminali provano sempre a infiltrare il potere e oggi il potere è il Pd”
Orfini: non abbiamo mai polemizzato coi giudici. Altri partiti hanno percentuali di indagati maggiori
di Carlo Bertini
Matteo
Orfini, presidente del Pd, partiamo dal cuore del problema: dove avete
sbagliato per essere arrivati a questo livello di scontro con i giudici?
«Non
so, non credo vi siano stati errori, mi sembra il Pd abbia dimostrato
con le azioni cosa pensi della legalità. Noi abbiamo fatto leggi che
hanno inasprito le pene per i corrotti, introdotto i reati ambientali,
attivato l’Autorità nazionale contro la corruzione chiamando Cantone.
Non abbiamo mai polemizzato con la magistratura e per ogni caso che ha
riguardato noi abbiamo chiesto che si arrivasse presto a sentenza».
E perché non riuscite a “vendere” quanto avete fatto? Dicono che Renzi sia molto irritato per questo. Difetti di comunicazione?
«In
tutta onestà noi dobbiamo semplicemente rivendicare quanto abbiamo
fatto e dire la verità. E cioè che governiamo il Paese, larga parte di
Regioni e Comuni e abbiamo migliaia di amministratori: nel novantanove
virgola nove per cento dei casi sono persone che lo fanno senza alcun
problema con la giustizia. Questo è il Pd. Ma c’è un grande tema:
evidentemente gli interessi economici o criminali che vogliono
infiltrare o corrompere la politica vanno dove c’è potere. In questo
momento l’Italia è governata dal Pd e ciò comporta l’esigenza di alzare
il livello di attenzione e aumentare gli anticorpi. Senza sminuire i
casi specifici. Ma non troverete una parola di critica a un’iniziativa
giudiziaria. Semmai se a qualcuno è scappata la mano non è da ricercare
tra i politici».
Ecco il caso del giorno. Che ne pensa delle parole di Morosini?
«Che
un membro del Csm usi tali parole, argomenti e perfino toni nei
confronti di un altro potere dello Stato è gravissimo. Non giudico il
merito. La nostra carta si basa sull’autonomia dei poteri e distinzioni
dei ruoli. E che un membro del Csm faccia un’intervista di battaglia
politica e poi la smentisca come i peggiori politici desta
preoccupazione e sconcerto. Ma lo ritengo un caso isolato, come alcune
dichiarazioni sbagliate di Davigo poi corrette. Se giustamente si chiede
alla politica rispetto dell’autonomia dei ruoli, deve valere per
tutti».
C’è chi dice che quest’uscita di Morosini vi abbia “aiutato” dandovi argomenti nella narrazione di un Pd sotto assedio.
«Ma
non ci sentiamo assolutamente sotto attacco. I giudici perseguono
notizie di reato, è il loro lavoro, noi gli abbiamo pure chiesto di
lavorare di più e fare meno ferie...»
La vostra previsione è che di qui al referendum di ottobre sarà uno stillicidio di inchieste?
«Spero
vi siano tutte le inchieste utili a perseguire reati. Faccio il
commissario di Roma e sono grato alla Procura perchè ci ha aiutato a
fare un’opera di pulizia anche dentro il nostro partito».
Uggeti ha sbagliato o i giudici hanno esagerato?
«Deciderà
il Tribunale del Riesame ma se c’è una stranezza è che quella procura
da mesi non ha un procuratore capo perché le correnti del Csm non si
mettono d’accordo sulle nomine»
Questa
catena di grane giudiziarie quanti voti vi farà perdere? Lei era piccolo
quando Berlinguer parlò della superiorità morale della sinistra. Molti
vostri elettori sono affezionati a quel presunto blasone. O no?
«Ma
figuriamoci, lo sono anche io. Ma fare la contabilità degli indagati
oltre che sbagliato è anche rischioso, poi si scopre che partiti che
governano meno realtà hanno una percentuale maggiore di indagati
rispetto a noi. Non credo però ci facciano perdere voti, i cittadini
vedono come amministrano i nostri sindaci. Certo, detto questo poi il
rischio lo hanno tutti».