La Stampa 26.5.16
Lega all’attacco: azienda governata dal “giglio magico”, lì esordì la Boschi
Ieri
la Lega ha polemizzato evidenziando la presenza, all’interno di
Publiacqua, l’azienda che gestisce idrico a Firenze e più in generale
serve 1,3 milioni di toscani, di diversi personaggi del mondo renziano.
«Se cade un meteorite o arriva un uragano sono disgrazie, ma se salta la
conduttura principale dell’acqua la colpa è di Publiacqua», dove sono
stati nominati «amici degli amici, indipendentemente dalle loro
competenze», ha affermato il consigliere regionale della Lega Nord, e
portavoce dell’opposizione, Claudio Borghi, in merito alla voragine sul
Lungarno. «Quindi vale la pena di informare i cittadini dei criteri con
cui sono stati nominati i vertici di questa società che fornisce ai
Toscani acqua a 4 volte il costo che i cittadini pagano in Lombardia».
Il leader Matteo Salvini ha rilanciato su twitter: «Da Renzi nemmeno una
parola sulla voragine di Firenze: forse perché dietro questo assurdo
crollo da 5 milioni di euro a due passi da Ponte Vecchio ci sono
responsabilità dei suoi amici di Publiacqua? #renzirispondi». In effetti
Publiacqua è un giardino dove è fiorita buona parte del «giglio
magico», lo stretto entourage del premier. La Lega ieri ha citato
l’amministratore delegato Alessandro Carfì, «marito della ex braccio
destro di Ignazio Marino, messo qui con uno scambio per aver fatto far
carriera al signor Irace, precedente dirigente amico della Boschi,
nominato ai vertici di Acea» e il presidente Filippo Vannoni, marito di
Lucia de Siervo, direttrice delle attività economiche del comune di
Firenze». Ma i nomi più pesanti sono altri due. Quello di Erasmo
D’Angelis, ex presidente della società quando Renzi era a Firenze, poi
capo della task force di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico e ora
direttore dell’Unità riportata in edicola da Renzi. E soprattutto quello
di Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, che nel 2009, giovane
avvocato, fu nominata nel Cda di Publiacqua con un compenso annuo di 90
mila euro. Mandato finito nel 2013, quando entra alla Camera.