sabato 21 maggio 2016

La Stampa 21.5.2016
Pannella al Papa: “Ti voglio bene”
L’ultima lettera a Bergoglio. Migliaia alla camera ardente, con Mattarella e Renzi Omaggio dal Dalai Lama: “Prego per lui”. Oggi i funerali laici in piazza Navona
di Francesco Maesano

A ciascuno il suo Pannella, perché nella camera ardente allestita ieri a Montecitorio di Pannella ce n’erano tanti. Il patriarca radicale, soprattutto, ma anche l’amico del Dalai Lama, del quale indossava una sciarpa bianca ricevuta in dono, e del Papa, al quale ha scritto una lettera negli ultimi giorni prima della scomparsa. «Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano, vicino al cielo, per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa. Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano. Ho preso in mano la croce che portava monsignor Romero, e non riesco a staccarmene. Ti voglio bene davvero. Tuo, Marco».
Fuori dalla Camera una lunga fila silenziosa e paziente in attesa di salutare il Pannella che ha amato di più: quello della battaglia vinta sul divorzio, quello della causa anti-proibizionista, quello che si è schierato con i detenuti per chiedere il rispetto dei diritti di chi abita le carceri. Anche loro, i prigionieri, l’hanno ricordato: quelli del penitenziario Bolognese di Dozza hanno iniziato uno sciopero della fame, come uno dei tanti che ha portato avanti Pannella per loro. Non chiedono molto: solo che l’amministrazione carceraria invii una corona di fiori alla grande cerimonia laica convocata per oggi a piazza Navona, il luogo storico dove si sono festeggiate le vittorie radicali.
Dentro al palazzo la processione della politica; le alte cariche, il premier Renzi, Giorgio Napolitano e, mezz’ora dopo, il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Tanti ex radicali figli di Pannella che poi, nel tempo, hanno lasciato la casa del padre per andare a ingrossare le fila delle dirigenze di quasi tutti i partiti italiani. Ci sono Capezzone, Giachetti, Della Vedova, Vito.
Vicino al feretro Laura e Matteo, l’ultima famiglia di Pannella che l’ha accompagnato fino alla fine. L’ex compagna Mirella Parachini e poi Magi e Cappato, gli eredi di un partito radicale al minimo storico. Ovviamente Emma Bonino, che accetta un po’ di malavoglia il ruolo della “vedova politica”. Le offrono una sedia, prima la rifiuta, poi l’accetta. Abbraccia con parsimonia, riceve le condoglianze di prima e seconda Repubblica, si scioglie solo con Gianfranco Spadaccia, storico radicale e amicissimo di Pannella. Quando arriva Franco Marini gli si fa incontro Francesco Rutelli: «Siete degli abbruzzesacci», gli sussurra. Qualche lacrima scappa anche a Ignazio Marino.
Nell’andirivieni di politici e persone comuni irrompe il canto di due monaci tibetani che intonano una preghiera buddista. Il palazzo tace, il suono gutturale invade l’atrio della sala Aldo Moro in un contrasto ideale tra tutte le contraddizioni che ha rappresentato Pannella dentro e fuori di sé. L'attrice porno Ilona Staller lascia il suo ultimo saluto sul libro degli ospiti mentre una ragazza si avvicina al feretro, si fa il segno della croce, prega, piange qualche lacrima e se ne va.