La Stampa 1.5.16
Pazienti sbagliati e terapie scambiate
tutti gli errori nelle sale operatorie
Negli ultimi 25 anni il numero di denunce è cresciuto del 300 %
di Flavia Amabile
Gli
incidenti In base ai dati del Rapporto del ministero della Salute su
753 eventi avversi accaduti in sette anni, più di 100 l’anno si sono
verificati nei reparti di degenza. Il numero e la tipologia delle
segnalazioni appaiono assai variabili tra le diverse Regioni e tra le
diverse strutture sanitarie
In 7 anni negli ospedali
italiani si sono verificate 26 operazioni sulla parte sbagliata del
corpo e 16 su un altro paziente. Sono gli errori chirurgici segnalati al
Ministero della Salute e contenuti nel database ufficiale del
dicastero.
Ci sono stati 159 casi di materiale dimenticato
all’interno del paziente durante gli interventi, con conseguenti nuovi
interventi e 135 decessi o danni imprevisti. Mentre sono state 471 le
cadute che hanno provocato la morte o gravi danni e 295 suicidi o
tentati suicidi.
Duemila segnalazioni
In totale le
segnalazioni arrivate sono state quasi 2.000 tra il settembre 2005 e il
dicembre 2012, tramite il sistema Simes, il Sistema informativo per il
monitoraggio degli errori in sanità che il ministero della Salute ha
raccolto nel quinto Rapporto di monitoraggio degli eventi sentinella. A
volte si tratta di errori chirurgici, nelle terapie farmacologiche e
nelle trasfusioni, decessi o gravi conseguenze per errata attribuzione
del codice del Triage e durante il trasporto, all’interno o fuori dalla
struttura sanitaria. Poi ci sono i casi di violenza, ai danni degli
operatori o dei degenti.
Troppo spesso i problemi si verificano in
sala operatoria. Porte scorrevoli che si aprono e si chiudono e che per
errore fanno arrivare sotto i ferri la persona sbagliata. Diverse e con
conseguenze variabili anche le complicazioni legate agli interventi
chirurgici: si sono registrate 26 procedure chirurgiche in una parte del
corpo sbagliata, 32 procedure errate nel paziente giusto, oltre che 16
in quello sbagliato.
Errori in parte evitabili
Volendo fare
ricorso a dati più recenti, durante un convegno dello scorso anno
organizzato dall’Associazione Salute e Società Onlus e dall’Ospedale San
Giovanni Addolorata di Roma, sugli otto milioni di ricoveri che si
verificano ogni anno in Italia si registrano 320.000 casi di danni o
conseguenze più o meno gravi per il paziente provocati da errori in
parte evitabili.
In circa due casi su tre gli incidenti sono
diretta conseguenza di problemi organizzativi, solo in un terzo dei casi
c’è una negligenza o imperizia da parte del personale sanitario.
Nonostante questo, negli ultimi 25 anni il numero di denunce a carico
dei professionisti è cresciuto del 300% e in tutta Italia le cause
pendenti sono 12.000, per richieste di risarcimento danni superiori a
2,5 miliardi di euro a cui si aggiungono circa 13 miliardi di spesa per
il Servizio Sanitario Nazionale dovuti alla medicina difensiva.
A «macchia di leopardo»
In
base ai dati del Rapporto del ministero della Salute, su 753 eventi
avversi accaduti in sette anni, più di 100 l’anno si sono verificati nei
reparti di degenza, e a seguire, 359 in sala operatoria. Molti gli
incidenti quando il paziente va in bagno: sono stati 130 in 7 anni.
L’esito di questi episodi in 683 casi è stato il decesso, ma per fortuna
il dato è in diminuzione rispetto al rapporto precedente, seguito da
traumi conseguenti a una caduta (305) e nuovo intervento chirurgico
(203). Il rapporto sottolinea inoltre che «il numero e la tipologia
delle segnalazioni appare assai variabile tra le diverse Regioni e tra
le diverse strutture sanitarie» e che gli errori, quindi, ci sono ma «a
macchia di leopardo».