giovedì 19 maggio 2016

La Stampa 19.5.16
Uluru, il monolite illuminato d’arte
L’opera di Munro nel Red Centre
di Stefano Scarpa

Esistono pochi posti al mondo dove puoi guidare ore e ore in una sola direzione, senza spostare il volante. Uno di questi è il Red Centre, cuore rosso dell’Australia: una vasta area semi desertica che parte da Alice Spring e si estende fino al Top End, coprendolo stato del Northern Territory. Un luogo mistico, che racchiude alcune zone considerate sacre dalle popolazioni aborigene. Il monolite di Uluru è il simbolo di questa terra. Un imponente massiccio roccioso che domina una vasta area di bush, la prateria australiana. Il colore rosso della roccia lo rende distinguibile a chilometri di distanza. Le tonalità della pietra variano a seconda della posizione del sole, che all’alba sorge alle spalle del gigantesco blocco di arenaria, accarezzandone la parte sacra con un velo d’ombra. Le caverne della parte sinistra scompaiono e i miti e le storie che gli aborigeni difendono si eclissano sotto il sole crescente. A 25 km da Uluru ci sono le rocce di Kata Tjuta: 36 cupole levigate dal tempo su un’area di oltre 21 km2. L’unico modo per apprezzarne la maestosità è fare un giro in elicottero: dall’alto è possibile scorgere l’immensa piana del Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta interrotta da giganti increspature. Dagli Anni 80 il parco è gestito dal governo australiano e dagli aborigeni e per questo bisogna rispettare la sacralità dei luoghi.
Nel 1992, l’artista britannico Bruce Munro si è innamorato di questo paesaggio. Qui è nata l’idea della sua più celebre installazione, Field of Light: centinaia di lampadine colorate che spuntano dalla terra a dimostrazione che la vita può nascere anche nel deserto. Dopo 24 anni in giro per il mondo, questi germogli di luce sono tornati a casa, ai piedi del monolite di Uluru. Al tramonto, le sfumature rosse della roccia contrastano con la distesa di lampadine colorate, alimentate a energia solare. I centri abitati sono lontanissimi. Darwin, la capitale del Northern Territory conta 136 mila abitanti, poco più del centro storico di Milano. I cammelli, oggi attrazione turistica, un tempo erano un affidabile mezzo di trasporto. Importati nel 1860 dall’Afghanistan, con 100 litri d’acqua vivevano una settimana. La magia di vederli galoppare nel bush, mentre un canguro saltella tra le piante selvatiche, ti fa capire che vale la pena trascorrere 24 ore in un aereo.