La Stampa 15.5.16
“Il caso Parma non mi danneggerà”
Ma Raggi ora si sente accerchiata
Intanto Di Battista avverte Nogarin: “Su di lui non abbiamo ancora deciso”
di Amedeo La Mattina
Ieri
pomeriggio in piazza Don Bosco sulla Tuscolana non c’era quella folla
che nell’agosto del 2015 partecipò ai funerali del boss Vittorio
Casamonica sulle note del «Padrino». Sotto la pioggia c’erano grosso
modo duecento persone (candidati compresi) alla presentazione delle
liste romane dei 5 Stelle. Tutti motivatissimi a celebrare «la giornata
della trasparenza e della legalità». Non a caso proprio nel luogo
diventato un simbolo di Mafia Capitale. Ma soprattutto volevano sentire
Virginia Raggi, stringerle la mano, fare un selfie con lei, capire che
sta succedendo nel Movimento dopo la sospensione del sindaco di Parma
Federico Pizzarotti. In molti capannelli l’argomento più animato era
dedicato alla bufera sull’asse Parma-Livorno: due sindaci eletti sotto
le bandiere grilline raggiunti da avviso di garanzia e due soluzioni
diverse. Pizzarotti fuori, Filippo Nogarin difeso. Non tutti però erano
d’accordo con questa scelta. Forte la sensazione di essere sottoposti a
un accerchiamento mediatico, alle strumentalizzazioni politiche degli
avversari.
Eccola la Raggi sotto un ombrellino amaranto. «Siamo
sotto attacco. Io ogni giorno scopro qualcosa che mi riguarda, pure
sulla mia vita privata, sul mio passato. Scopro anche di avere un
fidanzato!». Nei giorni scorsi la candidata a sindaco di Roma aveva
parlato di avvisi di garanzia usati come «manganelli» sui 5 Stelle. Una
giustizia ad orologeria che tuttavia non le fa paura. Raggi è convinta
che le vicende giudiziarie non le faranno perdere voti. «No, non temo
ripercussioni. Noi stiamo facendo una campagna elettorale su un
programma preciso. Siamo trasparenti. Non siamo come gli altri partiti
che hanno devastato la città. Quello che accade a Parma non ci riguarda.
Stanno cercando di denigraci perché non hanno argomenti validi contro
di noi, ma dobbiamo restare uniti e resistere. Nessuno può darci
lezioni». Secondo Raggi nella città ducale «evidentemente c’era qualcosa
che non andava, c’era qualche irregolarità». A Roma invece «gli
elettori dovranno fare i conti con le liste che si trovano davanti». Il
resto è un’altra storia.
È allineata alle decisioni di Beppe
Grillo e Davide Casaleggio. In piena campagna elettorale Virginia deve
esserlo al centro per cento. Ma c’è chi teme una emorragia di consensi.
Lo ammette Marcello De Vito, che si è visto soffiare dalla Raggi la
candidatura al Campidoglio. «Sì - afferma - qualcosa la vicenda Parma e
Livorno può spostare, ma siamo nell’ordine dell’1 per cento al massimo,
non di più. Comunque siamo di fronte a una giustizia a orologeria. Poi è
chiaro che con Pizzarotti non correva buon sangue».
La sensazione
di essere «sotto attacco» come dice Raggi, la deputata romana Paola
Taverna la esprime così di fronte alle insistenti domande dei
giornalisti: «Ma ragazzi, siamo nella piazza dove sono stati celebrati i
funerali dei Casamonica, in uno dei quartieri più disastrati de’ Roma e
voi venite a chiederci di Pizzarotti. Grillo come garante del Movimento
lo ha sospeso perché si è tenuto nascosto pre tre mesi l’avviso di
garanzia. Nogarin invece si è comportato con trasparenza». «E poi chi è
questo Pizzarotti, il signore in cielo?», dice l’altra parlamentare
pentastellata Carla Ruocco che fa parte del Direttorio. «Secondo me
Pizzarotti ha tirato fuori l’avviso di garanzia proprio adesso, in
campagna elettorale, per danneggiarci: una rivelazione ad orologeria».
Ovviamente nel gruppo dirigente non c’è nessuno disposto ad ammettere
che siano stati usati due pesi e due misure. Ma su Nogarin Alessandro Di
Battista precisa che non è stato ancora deciso nulla. «Valutiamo nei
prossimi giorni. Qualora dovesse risultare che non è un atto dovuto e
che magari riguarda altro rispetto alla stabilizzazione di quei due
precari, anche Nogarin farà un passo indietro. Noi non aspettiamo la
sentenza in via definitiva. Noi stiamo applicando regole molte rigide».
Ha collaborato Paolo Coccorese