domenica 1 maggio 2016

La Stampa 1.5.16
Il vescovo di Bologna al Primo maggio
“Don Matteo” conquista anche la Fiom
Monsignor Zuppi alla manifestazione dedicata ai disabili
di Franco Giubilei

Che «don Matteo», come il nuovo arcivescovo di Bologna monsignor Zuppi si fa chiamare amichevolmente, fosse molto sensibile ai problemi dei lavoratori, è stato chiaro fin dall’inizio della sua attività pastorale: su invito del segretario della Fiom, andò subito a trovare gli operai della Saeco che presidiavano i cancelli dell’azienda per protestare contro il rischio-chiusura. Oggi poi il vescovo sarà sul palco del Primo Maggio in piazza Maggiore, e forse per la prima volta in Italia una manifestazione del sindacato vedrà la presenza di un alto rappresentante della gerarchia ecclesiastica: «Sicuramente verrò a portare un saluto a voi e alle associazioni dei disabili», ha detto il vescovo al segretario provinciale della Cisl Alessandro Alberani, non appena ha saputo che la giornata sarebbe stata dedicata alle disabilità. «Quando scoppiò la vicenda della Saeco, mi chiamò e mi disse che voleva ricevere i lavoratori, dimostrando fin dal primo momento grande attenzione al mondo del lavoro», racconta il segretario Cisl. Ma ci sono anche altri episodi significativi, a cominciare dalla decisione di monsignor Zuppi di destinare parte degli utili della Faac, la multinazionale di proprietà della curia bolognese, alla creazione di un fondo per le famiglie in difficoltà: «Quest’anno cinque milioni di euro di dividendo dell’azienda saranno impiegati per un fondo che preveda interventi urgenti a favore di nuclei familiari con disoccupati, per il pagamento di bollette o tasse universitarie – sottolinea Alberani -. È allo studio anche uno strumento per creare lavoro, in collaborazione con le imprese e col mondo della cooperazione». Rispetto all’ex arcivescovo di Bologna, monsignor Caffarra, il salto è notevole: «Era sicuramente attento ai problemi del lavoro, ma era anche molto più tradizionale nell’approccio». Dieci giorni fa «don» Matteo Zuppi, già vescovo ausiliare di Roma e con esperienza nella Comunità di Sant’Egidio, è stato in visita alla Ducati e ha parlato coi dipendenti, alla sua maniera diretta. Uno stile che nella pur sempre rossa Bologna non può non piacere anche ai sindacati politicamente più distanti dalla Chiesa, a cominciare dalla Fiom: «È un vescovo molto sensibile ai problemi dei lavoratori, ce l’ha dimostrato andando di persona alla Saeco nel giorno del suo insediamento - spiega Bruno Papignani, segretario regionale -. Quanto alla sua partecipazione al Primo maggio, il vescovo non è nuovo a prendere posizione in difesa dei lavoratori, ma da un punto di vista formale è sicuramente uno strappo». Il tempo di salire sul palco dei sindacati, dove sono stati invitati anche i rappresentanti della comunità islamica e di quella ebraica, di salutare la folla e le associazioni, e poi monsignor Zuppi andrà alla cattedrale a celebrare messa. Abbastanza per tracciare un segno netto rispetto al passato, e non solo a Bologna: «Di sicuro non è un fatto usuale. Negli ultimi anni il tema del lavoro era finito un po’ in secondo piano, monsignor Zuppi invece fin dal primo momento lo ha messo al centro, in linea col messaggio del Papa».