Corriere 1.5.16
Chicco Testa in pole per il dopo Guidi
Ministero dello Sviluppo economico, spunta anche il nome del presidente di Assoelettrica
Ancora polemiche per l’atteso ingresso di Marco Carrai nello staff di Renzi per la cybersecurity
di Claudia Voltattorni
Roma
Nei giorni delle nomine di Palazzo Chigi, è in arrivo una di quelle più
attese: Chicco Testa potrebbe essere il nuovo ministro per lo Sviluppo
economico. Il premier Matteo Renzi si sta orientando verso il presidente
di Assoelettrica, già ex presidente di Enel, Legambiente e Acea, ex
ambientalista ed ex deputato pci-pds, per la scelta del successore di
Federica Guidi, dimessasi per il coinvolgimento indiretto nell’inchiesta
della Procura di Potenza sullo smaltimento dei rifiuti.
La nomina
del nuovo ministro potrebbe essere ufficializzata già all’inizio della
settimana. Ma sul tavolo del premier restano anche i nomi della
viceministro Teresa Bellanova, di Vasco Errani e del sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Sempre in settimana
potrebbe arrivare anche un’altra nomina, quella di Marco Carrai alla
cybersicurezza. Due giorni fa, Renzi ha chiarito che non sarà un
incarico istituzionale, ma per il suo staff di presidente del Consiglio,
«collaboratori che lasciano quando il premier se ne va», ma il nome di
Carrai continua a far discutere. Amico di Renzi da sempre, sarà l’uomo
cui il premier ha chiesto «di venirmi a dare una mano nel settore dei
big data ». D’altra parte Carrai è il titolare della Cys4, società di
cybersicurezza, e uno dei fondatori della Cambridge Management
Consulting Lab, società con sede a Milano che tra le sue specifiche ha
anche servizi di consulenza alle aziende proprio sui big data : «Ai
nostri clienti, schiacciati da una massa di dati, forniamo i necessari
mezzi per trasformare i big data in un vantaggio competitivo».
E
proprio per questo Dario Nardella, sindaco di Firenze vicinissimo a
Renzi, dice che «Carrai farà un ottimo lavoro nell’interesse del nostro
Paese: è una persona molto seria, molto equilibrata e riservata, gli
faccio un grande in bocca al lupo». Meno sicuro invece Roberto Speranza,
minoranza pd: «Non mi convince mai quando le relazioni amicali si
sovrappongono alle funzioni istituzionali, non è un buon segnale, anzi,
credo sia un errore: dentro l’intelligence italiana ci sono risorse
straordinarie per la cybersecurity , non c’è bisogno di cercarne fuori».
D’accordo
anche Giacomo Stucchi, senatore leghista e presidente del Copasir: «Se
l’incarico a Carrai non ha nulla a che fare con le attività di
intelligence e di cyberdefense , ma si limita solo ad un coordinamento
dei big data va bene, altrimenti dovremo intervenire, perché lui non
deve toccare palla». Bisogna capire, dice, «che livello di accesso avrà
Carrai ai dati, se entrerà a conoscenza dei contenuti e delle
metodologie delle Agenzie», perché sottolinea, «lui non ha né i
requisiti né le autorizzazioni per farlo: aspettiamo cosa dirà il
premier». Si fa le stesse domande Paolo Romani, capogruppo di Forza
Italia al Senato, che ricorda anche: «La cybersecurity è già nelle mani
del neonominato Alessandro Pansa, capo del Dipartimento alla sicurezza
(Dis), che poteri e ruolo avrà allora Carrai? E che significa “essere
nello staff di Renzi?”». Maurizio Gasparri (FI) attacca «l’atteggiamento
arrogante del premier che nomina il suo amico intimo e continua a fare
come gli pare», e pure il grillino Roberto Fico parla di «logica di
favorire gli amici degli amici e i pochi a discapito degli altri».
Sulle
nomine già fatte, gli elogi sono invece unanimi, con parole di stima
per «persone di grande valore ed esperienza». E ieri mattina il
neodirettore del Dis Pansa, il neocapo della Guardia di Finanza Giorgio
Toschi e il neocapo della Polizia Franco Gabrielli sono stati salutati
in piazza San Pietro da papa Francesco durante il Giubileo dei militari e
delle polizie: «Siate strumenti di riconciliazione, costruttori di
ponti e seminatori di pace», ha detto loro Bergoglio.