Il Sole 13.5.16
Metalmeccanici I sindacati: svolta o mobilitazione
Per
il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici i sindacati
minacciano il ricorso ad una nuova mobilitazione, dopo lo sciopero
unitario del 20 aprile. A sei mesi dall’avvio del negoziato, dopo
un’interruzione di un mese e mezzo la trattativa è ripartita lo scorso 6
maggio, con due incontri tecnici (10 e 11 maggio) che non sono riusciti
a sciogliere il nodo: la questione degli aumenti salariali. La proposta
di Federmeccanica relativa ad una retribuzione di garanzia ex post per
tutti quei lavoratori che hanno un salario al di sotto dell’andamento
del costo della vita è respinta dai sindacati perchè andrebbe a
vantaggio solo del 5% delle “tute blu”, mentre Fiom, Fim e Uilm chiedono
incrementi generalizzati erogati dal Ccnl. In vista dei prossimi
appuntamenti (il 16, il 17 e il 18 maggio) i sindacati chiamano in causa
Federmeccanica: «Se l’atteggiamento di rigidità dovesse essere
confermato anche negli incontri fissati per la prossima settimana -
affermano - sarà necessario mettere in campo, a partire da maggio,
adeguate ed efficaci iniziative di mobilitazione, sia nei luoghi di
lavoro che sul territorio». Posizioni meno distanti sulle altre proposte
di Federmeccanica, ovvero sul diritto soggettivo alla formazione (con
24 ore nel triennio garantite a tutti), la sanità integrativa a tutti i
lavoratori e alle loro famiglie (azzerando il contributo dei lavoratori a
Metasalute con contributi versati interamente dalle imprese), l’aumento
della contribuzione a carico delle imprese per la previdenza
complementare (dall’1,6% al 2%) e 260 euro annui da distribuire con la
retribuzione variabile