Il Sole 10.5.16
Atene aumenta le tasse e taglia ancora le pensioni
La
crisi ellenica. Nella notte la coalizione di maggioranza di Syriza e
Anel ha varato, senza defezioni, con 153 voti su 300, un nuovo pacchetto
d’austerità da 3,6 miliardi
di Vittorio Da Rold
Il
Parlamento greco ha votato nella notte tra domenica e lunedì tagli alle
pensioni e nuove imposte sul reddito, nonostante le proteste sfociate
negli scontri nelle strade di Atene tra chi si oppone alle nuove misure
di austerità e la polizia.
Il primo ministro Alexis Tsipras ha
sottolineato che il sistema pensionistico «non può sopravvivere senza
una riforma di vasta portata». Tutti i 153 membri della sua coalizione
formata da Syriza e Anel, il partito nazionalista, hanno votato per il
pacchetto, scelta obbligata per ricevere gli aiuti economici pari a
cinque miliardi di euro sugli 86 del terzo pacchetto di aiuti dai
creditori internazionali.
L’approvazione dei nuovi tagli è stava
varata proprio alla vigilia dell’incontro dei ministri delle Finanze
della zona euro. Le nuove norme approvate dal governo valgono 3,6
miliardi di euro di aumenti di entrate e minori spese, una condizione
richiesta dai creditori internazionali per varare la prossima tranche di
aiuti. Nelle prossime settimane, poi, la Grecia si appresta a varare
altri 1,8 miliardi di euro di aumenti delle imposte indirette per un
totale di 5,4 miliardi di euro.
La manovra, tra l’altro,
istituisce una pensione minima di 384 euro al mese per 20 anni di
contribuzione, riduce gradualmente l’integrazione denominata Ekas, e
infine sfoltisce il numero degli enti previdenziali. In aumento anche i
contributi previdenziali che passano al 20% con il 13,6% a carico
dell’imprenditore e il 6,7% del dipendente. Aumenti anche per gli
autonomi e gli agricoltori che dovranno inserire nel loro reddito anche i
fondi europei finora esclusi.
Si riduce ancora una volta
l’esenzione minima a 8.800 euro all’anno dai 9.500 euro precedenti per
cercare di aumentare la platea dei contribuenti soggetti a tassazione .
Viene creata una tassa di solidarietà supplementare sull’Irpef.
Cambiano
anche gli scaglioni fiscali che passano al 22% su un reddito lordo fino
a 20mila euro rispetto al precedente 22% per i primi 25mila euro annui.
La fascia d’imposta superiore passa al 45% e scatta sui redditi lordi
superiori a 40mila euro rispetto al precedente 42% sui redditi sopra i
42mila .
All’appello mancano però le misure di emergenza richieste
dal Fmi per un altro 2% del Pil, da votare nel caso in cui il surplus
primario del 3,5% nel 2018 non venisse raggiunto.
«Rimetteremo in
piedi la Grecia a tutti i costi», ha commentato il premier Alexis
Tsipras difendendo le nuove misure di austerità, tra le quali appunto le
riforme della previdenza e del fisco.
Tsipras ha ribadito che le
misure, che prevedono tagli totali per 5,4 miliardi di euro, all fine
della manovra, non intaccheranno le pensioni principali di un solo euro.
Coloro che nell’opposizione ora si lamentano di un aumento selvaggio
delle tasse, in passato hanno votato misure di nuove tasse per un totale
di 62 milioni di euro». «Per la prima volta l’accordo, per quanto duro,
può essere applicato», ha concluso il premier greco.
Mentre in
Parlamento si discuteva il pacchetto, con il leader del partito
dell’opposizione, Nea Dimokratia, Kyriakos Mitsotakis, che ha chiesto le
dimissioni di Tsipras, all’esterno circa 20mila persone hanno
partecipato ad una manifestazione pacifica, durante la quale però sono
scoppiati degli scontri con dimostranti che hanno lanciato molotov ed
altri oggetti contro la polizia a piazza Syntagma davanti all’ingresso
dell’hotel Britannia e davanti al Parlamento, provocando la risposta
degli agenti che hanno usato i lacrimogeni. Uno dei dimostranti ha detto
che la riforma passata è «la pietra tombale al sistema pensionistico
così come lo conoscevamo finora».