il manifesto 8.5.16
Tomaso Montanari: «Basta soldi una tantum alla cultura, servono fondi ordinari»
Emergenza
cultura. Lo storico dell'arte Tomaso Montanari, tra i promotori della
manifestazione «Emergenza Cultura» contro la riforma Franceschini dei
Beni culturali, lo Sblocca Italia e la legge Madia: «Il miliardo di
Renzi alla cultura andrà ai siti spettacolari, non al patrimonio
diffuso»
di Roberto Ciccarelli
Il miliardo alla
«cultura» annunciato dal presidente del Consiglio Renzi il primo maggio
non cambia l’emergenza in cui vivono i beni culturali in Italia: «Sono
fondi straordinari, una tantum, incanalati verso siti spettacolari- ha
detto ieri lo storico dell’arte Tomaso Montanari intervenendo nella
manifestazione «emergenza cultura» a Roma- Soldi benvenuti, ovviamente.
Ma che servono più alla propaganda del governo che non a far vivere un
patrimonio diffuso che ha bisogno come dell’acqua di fondi ordinari per
la tutela, avere un miliardo e morire di sete».
Nel mirino della
protesta è l’impiato della riforma Franceschini sui beni culturali. Nel
corso di una manifestazione alla quale hanno partecipato tra gli altri
Susanna Camusso (Cgil) l’ex ministro dei beni culturali Massimo Bray, il
candidato sindaco a Roma Stefano Fassina, la riforma è stata
ribattezzata «Deforma» perché trasforma i musei in fondazioni di
partecipazione «aperte gli enti e ai privati» e accorpa le
soprintendenze.
Il governo Renzi «progetta un futuro in cui nessun
tecnico possa opporsi all’arbitrio del potere esecutivo» è stato detto.
Il corteo ha chiesto la sospensione dello Sblocca Italia e della legge
Madia con fa confluire le soprintendenze sotto le prefetture e ha
chiesto 1400 assunzioni nell’organico del ministero dei beni culturali,
investimenti per la ricerca e l’istruzione e l’introduzione della storia
dell’arte dal primo anno delle superiori. Criticata anche la riforma
costituzionale, oggetto del referendum in autunno: «È fatta per limitare
la democrazia e dare maggiore potere ai governi».