il manifesto 21.5.16
«Casa Pound non è benvenuta a Roma»
Capitale.
Oggi corteo dell’estrema destra, presidio antifascista all’Esquilino.
La protesta ha mobilitato l’Anpi, centri sociali, sinistra e
associazioni
Il manifesto di Zerocalcare "Roma not Welcome"
di Roberto Ciccarelli
ROMA
Un presidio in piazza dell’Esquilino – lato Via Cavour – a partire
dalle nove di stamattina. È quanto sono riusciti a strappare gli
antifascisti e antirazzisti romani dalla Questura e dalla Prefettura
dopo giorni di campagna sui social con l’hashtag #casapoundnotwelcome e
un presidio in piazza SS. Apostoli mercoledì scorso. «La manifestazione
ce la siamo conquistata – dicono gli attivisti – è lungo il percorso che
era stato inizialmente richiesto ed autorizzato a Casapound,
l’organizzazione neofascista promotrice di campagne di odio e
intolleranza».
Il corteo dell’estrema destra è stato convocato in
contemporanea con altre manifestazioni ad Atene, Budapest e Madrid dove
sfileranno organizzazioni come Alba Dorata, Alternativ Europa e Hogar
Social. Lo slogan è «Difendere l’Italia». Il corteo partirà alle 10 da
via Napoleone III, dove ha sede il movimento, in uno dei quartieri
multietnici della Capitale. Il 4 maggio scorso era stato chiesto un
percorso fino al Colosseo. La Questura non lo ha accordato poiché in
campagna elettorale non è sono previsti cortei nella zona archeologica.
La manifestazione proseguirà su via dello Statuto fino all’arrivo all’ex
polveriera di Colle Oppio. Nel parco con vista sul Colosseo, la
questura e il comune guidato dal commissario Francesco Tronca, hanno
autorizzato dalle 15 anche il concerto «nazi-rock» «Tana delle Tigri».
Giunto all’ottava edizione, il concerto è stato promosso dagli
ZetaZeroAlfa, la band del presidente di Casa Pound Gianluca Iannone.
Parteciperanno, tra gli altri, gruppi come i «Mai Morti» o una band
nazionalista francese «In Memoriam».
Per gli attivisti
antifascisti «è a dir poco vergognoso che il Comune autorizzi simili
manifestazioni, rendendosi di fatto responsabile della diffusione di
messaggi della violenza, del razzismo, dell’omofobia e della transfobia
che nulla hanno a che fare con i principi fondanti della Costituzione.
Invece di preoccuparsi dell’ordinaria amministrazione si accanisce
contro gli spazi sociali, le associazioni di volontariato, il terzo
settore con sgomberi, ordinanze, multe, sfratti». Le vertenze sono
quelle della campagna «Roma non si Vende» contro gli sgomberi di 860
spazi – associazioni, partiti, centri sociali; «Decide la città» che sta
elaborando la «carta dei beni comuni urbani»; la lotta dei movimenti
per la casa contro la delibera Tronca che ha stravolto un provvedimento
regionale sull’emergenza abitativa nella capitale. Contro questo
provvedimento 23 attivisti di Action continuano uno sciopero della fame
nell’occupazione abitativa in via Santa Croce in Gerusalemme.
L’Esquilino
sarà militarizzato. In città c’è un clima di allarme. Si annunciano
imponenti misure di sicurezza. Mille uomini saranno schierati per
evitare contatti tra le due manifestazioni. Lo schema è quello,
consueto, degli opposti estremismi. L’Anpi, che ha chiesto al questore
D’Angelo di vietare la manifestazione dell’estrema destra, non lo
accetta: «I problemi di ordine pubblico dovranno essere costituiti
unicamente dai contenuti anticostituzionali della manifestazione di Casa
Pound – si legge in una nota – e dalla contraddizione emersa tra uno
Stato finora impotente di fronte al riemergere di ideologie condannate
dalla Storia, ed organizzazioni che si ripresentano nel nostro paese
legittimate dalla competizione politica, in collaborazione e sintonia
con altri noti movimenti neonazisti europei».
La candidatura di
Casa Pound alle amministrative ha pesato. La conferma è arrivata ieri
dalla Camera dove il sottosegretario all’Interno Gianpiero Ricci ha
risposto a un’interrogazione presentata dal deputato Pd Marco Miccoli.
«Casa Pound rappresenta oggi un gruppo politico che, come in passato,
partecipa alla competizione elettorale in diversi enti locali – ha detto
Ricci – In questo contesto il divieto avrebbe assunto il significato di
una non consentita compressione del diritto di espressione del
pensiero». Per il governo, il problema non è costituzionale, ma
logistico e di ordine pubblico, vista la concomitanza di questi eventi
con i funerali di Marco Pannella e la finale di Coppa Italia Milan-Juve.
«Credo che nessuno possa permettere a nessuno di sfilare per le vie
della città oltraggiando la storia della Roma democratica – ha risposto
Miccoli – Autorizzare un corteo perché qualcuno ha candidato sindaco il
leader territoriale a noi francamente sembra cosa inadeguata».