Il Fatto 7.5.16
“Canne e coma non sono collegati”: la neurologa smentisce Marchini
PER
PRECISARE la sua posizione sull’uso di droghe leggere durante una
puntata di Piazza Pulita su La7, il candidato a sindaco di Roma
sostenuto da Forza Italia Alfio Marchini aveva raccontato del suo
passato, di come suo figlio in coma dopo un incidente si fosse ripreso
proprio perché “non si è mai fatto le canne”. Una spiegazione che il
candidato aveva attribuito alla neurologa Rita Formisano che, però,
ieri ha diffuso una precisazione: “Non c'è correlazione scientifica
dimostrata tra il fatto di non consumare sostanze stupefacenti e il
risveglio dal coma. L’uso di alcol e di sostanze stupefacenti non è in
generale salutare per il cervello, ma non ho mai sostenuto che il figlio
di Alfio Marchini si sia risvegliato dal coma grazie al fatto che non
faceva uso di sostanze”. Poi la spiegazione: molti di coloro che non
fanno uso di sostanze stupefacenti non si risvegliano, ma è vero anche
il contrario. Il risveglio dipende da fattori complessi e dalla
combinazione di numerose attenzioni terapeutiche e riabilitative
neuropsicologiche. “Il successo di qualsiasi percorso di riabilitazione
neurologica ha spiegato la dottoressa Formisano dipende molto dalla
cosiddetta plasticità cerebrale, ovvero dalla capacità del nostro
cervello di organizzare nuovi collegamenti tra i neuroni in sostituzione
delle parti danneggiate dal trauma”. Nel dibattito, Marchini ha voluto
l’ultima parola: “La dottoressa Formisano, che non finirò mai di
ringraziare, conferma quanto ho detto: il recupero è facilitato dalla
plasticità della massa cerebrale e dalla giovane età. E tale
plasticità viene ridotta dall’uso di droghe”.