domenica 22 maggio 2016

Corriere Salute 22.5.16
La storia è maestra anche nella medicina
di Adelfio Elio Cardinale

Il filosofo Auguste Comte, sosteneva che “non si conosce una scienza se non si conosce la sua storia”, affermazione che, da oltre un secolo, la Società Italiana di Storia della Medicina, condivide, convinta che molte incomprensioni del presente nascano dalla poca conoscenza delle accumulazioni e rivoluzioni avvenute nelle scienze mediche, dei suoi avanzamenti tra passi falsi, vicoli ciechi, incidenti di percorso.
La storiografia della medicina non va vista come un “museo della disciplina”, ma come una realtà da approfondire, necessaria alla migliore conoscenza delle idee scientifiche, all’arricchimento della riflessione filosofica, all’allargamento della sociologia e della storia dell’umanità, alla migliore padronanza dei metodi di indagine, alla valutazione critica dei problemi medici.
La storia della medicina, fornisce informazioni essenziali sull’evoluzione del pensiero e del percorso di progresso medico nei secoli, mentre l’osservazione degli errori rappresenta un beneficio per la formazione di un retto criterio medico.
In un momento in cui la tecnica tende a sostituire l’umanesimo è necessario riequilibrare la componente antropologica, ritornare alle medical humanities (definite anche scienze spirituali), delle quali oggi si sente la necessità di un robusto inserimento nella formazione universitaria. La disciplina medica è strettamente interconnessa con la bioetica, la grande rivoluzione della post-modernità, la quale si pone alla confluenza di due flussi, quello umanistico e quello scientifico, da cui derivano biopolitica e biodiritti.
Oggi, tecnologia, algidi algoritmi e obblighi amministrativi connotano la medicina. Occorre ricomporre i saperi e ricondurre il malato da numero a individuo, con una maggiore percezione dei bisogni del paziente. Riposizionare la persona come perno della relazione di cura, con un recupero autentico delle antichissime radici umanistiche della medicina, fondate sul rispetto, l’ascolto, lo spirito critico, la solidarietà, non disgiunti da sollecitudine, interesse, presa in carico del soggetto infermo.
La carenza di queste cognizioni nel pensiero medico, unita a prassi incongrue, porta all’espandersi crescente di medicine parallele, ben distanti dal modello fondato sulle evidenze scientifiche. Conoscere la storia della medicina non solo è utile, ma necessaria ai medici, per il bene del malato.
*Presidente della Società italiana di storia della medicina