Corriere 6.5.16
La via di Sadiq per i laburisti: già iniziato il dopo Corbyn?
di Fabio Cavalera
A
rchiviato Tony Blair. E archiviati pure i perdenti Gordon Brown e Ed
Miliband. Sarà presto archiviato pure Jeremy Corbyn? La probabile
vittoria di Sadiq Khan, così dicono gli ultimi exit poll, nella corsa
alla poltrona di sindaco londinese è significativa non soltanto perché
un musulmano governerà la piazza finanziaria più importante al mondo
(con New York): ed è un fatto storico. Ma anche perché offre al
laburismo in crisi di consensi e di idee la prospettiva di
un’alternativa alla attuale leadership di Jeremy Corbyn, uomo perbene ma
legato a datate contrapposizioni ideologiche che non appassionano più
l’elettorato. Da mesi il centrosinistra britannico è diviso fra chi
rimpiange il New Labour di Tony Blair e chi, per via della guerra in
Iraq nonché dell’«innamoramento» con le banche e con la finanza
arrembante, si vergogna di quella stagione. L’elezione di Jeremy Corbyn,
estraneo all’establishment del partito, lo scorso anno segnò il momento
di rottura. Da allora le cose sono peggiorate, trasformando il partito
in un’arena di intrighi, di tentati golpe e di «purghe» interne. Khan è
un volto relativamente nuovo: ha già servito come ministro dei trasporti
nel governo Brown nel 2009. Ma, oltre ad essere il simbolo della Londra
multietnica, è il punto di equilibrio fra il laburismo di sinistra e il
laburismo centrista. Non appartiene ai circoli vicini a Jeremy Corbyn e
non appartiene a circoli che rimpiangono Tony Blair. Ha un consenso
trasversale, raccoglie il voto dei delusi promettendo politiche di
sinistra (affitti in base al reddito, congelamento per quattro anni
delle tariffe dei trasporti, registro degli immobiliaristi in malafede) e
raccoglie il voto moderato con l’impegno a promuovere gli investimenti
privati (costruzione di case in primo luogo). «Ho le mie idee e i miei
valori, penso con la mia testa». Sadiq Khan tiene lontani i fantasmi di
Blair e di Corbyn che creano trincee. Così, in un quadro generale di
arretramento tranne che nella capitale, il laburismo non collassa
definitivamente: è, forse, il segnale che il dopo Corbyn è cominciato.
Avrà comunque un compito molto difficile, il pragmatico riformista Sadiq
Khan. Perché, come sintetizza il quotidiano conservatore Daily
Telegraph, Londra «è una città amata dal mondo ma non dai britannici»,
sia dai britannici conservatori sia dai britannici laburisti o ex
laburisti.