Corriere 5.5.16
L’Osservatore Romano e la rivoluzione delle donne
di G. G. V.
CITTA’
DEL VATICANO L’essenziale non è tanto la battuta del cardinale Pietro
Parolin, «di per sé una donna potrebbe ricoprire l’ufficio di Segretario
di Stato, che non è legato ai sacramenti e al sacerdozio…».
L’essenziale, piuttosto, è ciò che il cardinale ha detto nel presentare
il mensile rinnovato dell’Osservatore Romano «Donne Chiesa Mondo», nato
quattro anni fa e ora divenuto un magazine più ricco di pagine: per la
Chiesa «è indispensabile» ascoltare le donne. Un discorso importante:
«C’è il riconoscimento della rivoluzione culturale portata dalla donne,
un contributo fondamentale alla tradizione cristiana che in genere non
ammettono mai», sorride la coordinatrice del mensile, Lucetta Scaraffia.
«E l’affermazione del valore di una iniziativa femminile che si muove
autonomamente, con grande libertà, all’interno del Vaticano». Del resto,
spiega il direttore dell’Osservatore, Giovanni Maria Vian, «il mensile è
frutto del rinnovamento del giornale, un rinnovamento continuo e
progressivo voluto da Benedetto XVI e che è stato accentuato dal
successore. E in questo processo le donne hanno un ruolo fondamentale:
Francesco ha spiegato che la Chiesa è femminile, non è “il” Chiesa, e
senza le donne non è pensabile».