Corriere 4.5.16
Governo, tempi più lunghi per le nomine
Frenata su Chicco Testa allo Sviluppo economico mentre Carrai potrebbe rinunciare all’incarico
di Alessandro Trocino
ROMA
La pratica della sostituzione del ministro Federica Guidi sta
richiedendo più tempo del previsto e il nome potrebbe non arrivare entro
questa settimana. Le quotazioni di Chicco Testa, il manager di aziende
pubbliche e private, sembrano leggermente in ribasso rispetto ai giorni
scorsi. Così come non sembra più così sicura la nomina di Marco Carrai,
spogliato di troppe deleghe.
La riserva, dunque, non è ancora
stata sciolta, anche perché il Quirinale avrebbe suggerito al premier di
far slittare le nomine di qualche giorno, rispetto a quelle
istituzionali annunciate nell’ultimo consiglio dei ministri. Ma anche
perché a Palazzo Chigi non è stata ancora presa una decisione. I nomi in
ballo per la successione al ministero dello Sviluppo economico
rimangono molti. Sembra avanzare l’ipotesi di una donna. Nel caso
prevalessero le quote rosa, tra le più accreditate potrebbero esserci
Paola De Micheli e Teresa Bellanova. La De Micheli, appena diventata
mamma, ha il vantaggio di essere una manager e già inserita nel governo,
essendo sottosegretario all’Economia. Posizione che condivide con la
Bellanova, viceministro allo Sviluppo Economico.
Ma non è detto
che la soluzione sia questa. Così come rimane incerta la posizione di
Chicco Testa, che qualche giorno fa sembrava quasi sicuro successore. A
preoccupare, c’è anche il gran numero di incarichi di Testa, che è
presidente di Assoelettrica e di diverse altre società. Incarichi che
potrebbero essere visti come un conflitto di interesse, come dimostra
l’attacco del 5 Stelle Giorgio Sorial, che parla di «un lobbista al
Mise». Dalla sua, però, Testa ha una lunga esperienza e una grande
vicinanza a Renzi. Nel toto nomi c’è pure Claudio De Vincenti, anche se i
rapporti non idilliaci con la Guidi, come risulta dalle
intercettazioni, non depongono a suo favore. Le voci lo accreditano
ancora tra i super favoriti per il ruolo di ministro. Tra gli altri nomi
in circolazione, con poche speranze di ottenere un incarico, ci sono
Vasco Errani, vicino alla minoranza pd e a Pier Luigi Bersani, Antonello
Giacomelli e Ivan Scalfarotto.
Renzi ha fretta di chiudere, ma la
sua agenda della settimana è fittissima: oggi sarà alla Camera per il
question time, poi sui social con #matteorisponde. Domani a palazzo
Chigi ci saranno Angela Merkel (a pranzo), Juncker, Tusk e Schulz (primo
pomeriggio) e Sergio Marchionne per la nuova Alfa Romeo Giulia. Venerdì
in scaletta c’è ancora Tusk, poi la consegna del premio Carlo Magno al
Papa e, a Firenze, l’appuntamento di State of the Union .
Qualche
dubbio anche per l’operazione Marco Carrai. L’imprenditore amico di
Renzi dovrebbe approdare nel suo staff, con un incarico che riguarda Big
Data e Cyber security. Il suo eventuale ruolo, però, è ancora da
definire, soprattutto dopo le polemiche. Il governo sta studiando un
modo per inquadrare Carrai nella struttura della presidenza del
Consiglio e non dare adito a contestazioni da parte di chi non gradisce
un incarico pesante sulla sicurezza a un uomo della cerchia ristretta
del premier. Ma, proprio per evitare questo rischio, le deleghe
verrebbero circoscritte e finirebbero per ridursi eccessivamente. A quel
punto, lo stesso Carrai potrebbe decidere di rinunciare all’incarico,
ormai depotenziato .