Corriere 4.5.16
Un musulmano per Londra: Khan verso la vittoria
La capitale delle cento etnie potrebbe eleggere domani il candidato laburista di origine pachistana
di F. C.
LONDRA
 «Caro Corbyn metti un freno all’antisemitismo». L’ultimo appello del 
musulmano Sadiq Khan è rivolto al leader del suo partito e ha un senso 
preciso: nei giorni che precedono il voto per il nuovo sindaco di Londra
 fra i laburisti è scoppiata la bagarre per le irritanti dichiarazioni 
antiebraiche di alcuni esponenti del partito, a cominciare dall’ex primo
 cittadino londinese Ken «il rosso» (Ken Livingstone), poi sospesi in 
fretta e furia.
L’ultimo censimento ha registrato che a Londra 
vivono e lavorano 150 mila ebrei britannici, il cui appoggio può 
risultare determinante per restituire il governo della capitale ai 
laburisti. È chiaro che frasi uscite dalla bocca di certi personaggi, 
del tipo «trasferire Israele interamente in America» o «Hitler era un 
sostenitore del sionismo», nonostante le scuse tardive, abbiano messo in
 preallarme Sadiq Khan, che è di origine pachistana, figlio di un 
conducente di autobus e di una sarta, di religione islamica, avvocato 
impegnato nella difesa dei diritti civili.
La «battaglia di 
Londra» è importante e piena di suggestioni. Innanzitutto perché dopo 
otto anni si chiude l’era del conservatore Boris Johnson, poi perché si 
contrappongono un europeista convinto (il laburista Khan) e un ultrà 
dell’antieuropeismo (il tory Zac Goldsmith), un ex immigrato povero e un
 miliardario uscito dal collegio di Eton, rampollo di una famiglia 
potente e imparentato con i Rothschild, un musulmano che difende gli 
ebrei e un ebreo che difende i Sikh e gli Hindu cercando di fare leva 
sul loro risentimento antimusulmano, un uomo di sinistra moderata e un 
uomo di destra che è però anche uno scatenato ecologista, entrambi 
eletti alla Camera dei Comuni ed entrambi in rotta di collisione con i 
rispettivi leader, Corbyn in quanto troppo estremista e poco centrista, 
Cameron in quanto «amico» dell’Europa.
Un quadretto interessante. È
 probabile che il quarantaseienne Sadiq Khan conquisti Londra. I 
sondaggi, se sono credibili, gli danno un vantaggio che secondo gli 
analisti è incolmabile. Sarebbe il primo sindaco musulmano. I 
conservatori lo hanno attaccato per via dell’appoggio ricevuto da alcuni
 imam in odore di integralismo ma la verità è che Sadiq Khan a 
differenza di Zac Goldsmith, vicino alle élite nobili e ricche, 
rappresenta oggi alla perfezione la multietnicità e la multiculturalità 
londinese. Il 55% della popolazione è censito come «non bianchi, 
britannici», il 35% è nato all’estero, un londinese su otto è musulmano,
 ovvero più di un milione di residenti, i centri di preghiera islamici 
sono oltre trecento,.
Non si vota solo a Londra. Si eleggono anche
 il Parlamento scozzese, le assemblee del Galles e dell’Irlanda del 
Nord. Poi le amministrazioni locali delle città. Ma è la battaglia di 
Londra che conta. Un musulmano laburista. Un ebreo conservatore. 
Quarantenni, simboli di questa capitale che cerca nuovi equilibri 
sociali ed etnici.