Corriere 19.5.16
«Per la Scuola dei marescialli Verdini sapeva della corruzione»
di Marco Gasperetti
FIRENZE
Denis Verdini sapeva. Conosceva la vicenda della costruzione della
Scuola dei marescialli a Firenze e soprattutto «la natura corruttiva dei
rapporti tra gli imprenditori Riccardo Fusi e Francesco De Vito
Piscitelli, da una parte e il presidente del consiglio nazionali lavori
pubblici Angelo Balducci e Fabio De Santis, provveditore interregionale
delle opere pubbliche per la Toscana, dall’altra». Sono le motivazioni
dei giudici del tribunale di Roma che lo scorso 17 marzo hanno
condannato per corruzione il senatore di Ala, a due anni di carcere con
sospensione della pena. Secondo i giudici romani, il senatore Verdini
non fu solo spettatore della vicenda corruttiva, ma si sarebbe attivato
per far entrare Fusi nel business. I loro rapporti «non erano episodici
ed ispirati a forme di aiuto del vecchio amico di infanzia in
difficoltà» ma tipici «di una comunanza di interessi attuale e che va
ben oltre il favore che l’uomo politico può fare per consolidati
rapporti di amicizia e di colleganza politica». I magistrati scrivono
inoltre che Verdini «si è speso incessantemente con il ministro Matteoli
(all’epoca alle Infrastrutture, ndr) per ottenere provvedimenti che
conducessero alla sospensione dei lavori condotti al momento
dall’Astaldi e il rientro della Btp (la società di Fusi) anche grazie
alla nomina di Fabio De Santis a provveditore delle opere pubbliche per
la Toscana».